Compleanno speciale per un monumento del giornalismo tennistico. Rino ha fatto appassionare al nostro sport almeno un paio di generazioni, condizionandone i giudizi. 
La mitica sigla "Bongo Bongo" cantata da Rino Tommasi e Gianni Clerici
(la foto in home page è di Monique Filippella)


TennisBest – 23 febbraio 2014


Per tanti appassionati è un giorno di festa. Rino Tommasi compie 80 anni, e non è un compleanno con gli altri. Rino ha avuto il merito, ampiamente riconosciuto, da avvicinare al tennis moltissime persone. Con la sua grande personalità, ha regalato a tanti appassionati una visione internazionale dello sport. Non è azzardato dire che, senza di lui, la visione del tennis nel nostro paese sarebbe diversa. Noi lo festeggiamo con alcune delle sue frasi più famose, tratte da un vecchio numero di TennisBest Magazine, in cui è protagonista il compagno di mille telecronache (e avventure) Gianni Clerici. Perchè, ancora oggi, è difficile immaginare un Tommasi senza Clerici e viceversa.

DIALOGHI
 
Clerici: “A Tommasi invidio la memoria”
Tommasi: “A Clerici invidio la fantasia. Lui le cose se le inventa, poi le fa diventare vere”
 
Clerici. “Il mio tennista preferito di sempre? Bill Tilden, perché preferisco quelli che non ho visto”
Tommasi: “Non si possono paragonare giocatori di epoche diverse, ma ce ne sono 6-7 che hanno diritto ad essere presi in considerazione. Io avrei voluto giocare come Rosewall, che probabilmente non era il più grande”.
 
Clerici: “La scelta di non far giocare Haas con la maglia smanicata dimostra una certa omosessualità latente”
Tommasi: “Se si fosse trattato di omosessualità latente lo avrebbero lasciato giocare con i bicipiti fuori”
Clerici: “Lascia parlare me di omosessualità latente. Tu sei troppo macho per capire”.
 
Clerici: “La mia partita preferita di sempre è Cochet-Tilden, Wimbledon 1927”
Tommasi: “Piccolo dettaglio: Clerici è nato nel 1930”
Clerici: “Vabbè, cosa vuol dire? Tilden era avanti due set a zero e 5-1 nel terzo, poi perse. Lo stesso Cochet mi disse che non ha mai capito come ha fatto a vincere”
 
Tommasi: "Sai, non so se la Sharapova diventerà una tra le prime 10, perchè la storia insegna che non sempre si diventa grandi"
Clerici: "Si, ma questa è bella e forte, vedrai che sale, poi fa anche qualche passaggio verticale…"
Tommasi: "Oh mamma mia, Clerici da censura!"
Clerici: "Ma sorvola, che non se ne accorge nessuno!"
 
Tommasi: “Quando giocava la Navratilova e inquadravano la sua fidanzata, io dicevo: “Ecco il marito della Navratilova”.
Clerici: “Che era verissimo, perché Martina era la donna del menage”
 
TOMMASI
 
“Negli Stati Uniti hanno costruito Flushing Meadows in 8 mesi: lo stesso tempo che occorre in Italia affinchè una pratica passi da una scrivania ad un'altra”
 
“Nel 1983 scrissi che se Edberg non avesse vinto Wimbledon entro 5 anni, io avrei smesso di scrivere di tennis. Quando finalmente nel 1988 ci riuscì, in conferenza stampa mi disse: Ho salvato il tuo lavoro”
 
“Credo che Pete Sampras non vincerà mai Wimbledon perché serve troppo forte per prendere una buona posizione a rete”
 
“I pronostici non li sbaglia solo chi non li fa”
 
“Ho vinto due campionati nazionali universitari di tennis a dimostrazione della scarsa cultura dei tennisti italiani”
 
“Nel tennis accade normalmente che l'arbitro sia della nazionalità di uno dei giocatori senza che nessuno muova sospetti: immaginate cosa accadrebbe se ciò avvenisse nel calcio”

"Bettino Craxi è nato un giorno dopo di me? Si è sbagliato lui"

"L'unico modo per non invecchiare è morire giovani, ma non mi sembra una prospettiva allettante"
 
CLERICI
 
“Questo regista è un incompetente. Ci sono tanti giovani che non trovano lavoro, potrebbero essere avviati alla regia…”
 
“Se fossi un po’ più gay, da una carezza simile mi lascerei sedurre” (parlando di una volèe di John McEnroe)
 
“Uno dei pochi meriti che ho nella vita è di aver fatto parte della commissione che stabilì le misure delle racchette e i tipi di incordatura. Cercai disperatamente di far definire i tipi di materiale da impiegare. Mi dissero che non si poteva fermare il progresso, non capendo che la forza avrebbe prevalso sull’arte del gioco”
 
“Ringrazio mio nonno filantropo e mio padre petroliere che mi hanno permesso di fare il ricco signore che non voleva lavorare il luoghi chiusi”
 
“L’unica che non ha voluto concedermi un’intervista fu Helen Wills, la quale sosteneva che avessi parlato male di lei in 500 anni di tennis. Avevo semplicemente scritto che i giornalisti la definivano “poker face”. Al suo primi rifiuto le inviai, inutilmente, dodici rose rosse, e ventiquattro al secondo. Rimase indifferente. Un altro dei miei insuccessi con le donne”.
 
“Pare che una volta Berlusconi abbia detto che il calciatore Vialli ed io siamo i soli che non sia riuscito ad acquistare”
 
“Non sono un giornalista sportivo ma un infiltrato. Non mi sono mai identificato in nessuna categoria. Non ho mai avuto una tessera se non quelle, pagate, dei tennis club. Le appartenenze lobbistiche le ho sempre rifiutate”