Selezione video e testi di Federico FerreroWeb editor Max GrassiYoutube è la vera televisione di tutti (e di tutto)


Selezione video e testi di Federico Ferrero
Web editor Max Grassi

Youtube è la vera televisione di tutti (e di tutto). Anche del tennis: in Rete viaggiano migliaia di filmati di ogni tipo dedicati al nostro sport, dalla partita tra amici sui campetti alle sfide epiche Borg-McEnroe. Ci siamo divertiti a scandagliare il mare di questa strordinaria piattaforma video per trovare i migliori dieci filmati divisi nelle sei categorie dello scibile umano definite dal celebre gioco di società Trivial Pursuit: arte e letteratura, storia, spettacolo, hobby e sport, natura e scienza e… sì, anche geografia. Colpi straordinari, gag irripetibili, momenti leggendari del tennis, episodi al limite dell’immaginabile. Sessanta piccoli gioielli, la loro genesi e i motivi per cui non potete assolutamente non vederli almeno una volta nella vita. Buona visione!

RIPOSA IN PACE, AMEN

Semifinale degli Australian Open 2002: Arnaud Clement e Julien Boutter contro Michael Llodra e Fabrice Santoro. Un passante di diritto di Llodra spedisce all’altro mondo un povero uccellino: Boutter, il primo a rendersi conto dell’accaduto, si inginocchia a pregare, poi (?) chiede una barella per la creatura defunta. Llodra e Santoro si occuparono personalmente della sepoltura del volatile su una collinetta di Melbourne Park dedicata agli uccelli che, in gran numero, perdono la vita vittime dei riflettori.
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L’OSCENO SGARBO DI JIMBO

Us Open 1977, semifinali: Corrado Barazzutti se la vede con Connors (e perde 7-5 6-3 7-5). Ciò che conta è che un suo rovescio anomalo per annullare una palla break, probabilmente fuori, lascia un segno – ai tempi si giocava sulla terra verde – che però Jimmy va a cancellare prima che si possa verificare. Il giudice di sedia, con poca spina dorsale, gli fa una ramanzina ma gli concede incredibilmente il punto.
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NON MI CHIAMO IVANINEVIC!

Goran Ivanisevic gioca un match di esibizione al Rio Slazenger Tennis Event contro Pat Rafter. Il giudice di sedia, anglofono e in difficoltà con le pronunce slave, non riesce a imparare il suo cognome e continua a chiamarlo Ivaninevic, Goran non ci sta e prova a dargli per tutto il corso della partita lezioni di dizione. Alla fine, con fatica, il signore ce la fa.
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HAI VISTO IL GESSO?

Wimbledon 1997: Sampras mette una volée sulla riga contro Todd Woodbridge e gliela chiamano lunga. Dice all’arbitro: “Non hai visto che the chalk flew up”, che si è alzata la nuvoletta di gesso, insomma che la palla ha toccato? In cabina, sullo sfondo, si scorge John McEnroe: al cambio di campo vanno a ripescare il detentore dei diritti di quella frase, nonché autore nella stessa sfuriata (primo turno di Wimbledon 1981 contro Tom Gullikson) del detto “You cannot be serious” che ha fatto epoca.
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PESCO FIORITO

“Stiamo vivendo un sogno tennistico”, dice Giampiero Galeazzi in apertura di filmato. Il sogno è quello di Stefano Pescosolido, ingiocabile per due set in Coppa Davis contro Sergi Bruguera. Due set di tennis spettacolo contro il numero uno del mondo di allora sulla terra rossa, umiliato 6-1 6-0 da uno dei migliori colpitori di sempre del tennis italiano. Peccato: in Davis si gioca sulla lunga distanza e il nostro cedette a campione di Parigi 6-4 1-6 0-6 6-2 6-3. Poche settimane dopo Sergi tornò al Roland Garros per fare il bis, Stefano no.
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MI CHIAMI SIGNOR NASTASE!

Jeremy Sears era un giudice di sedia negli anni Settanta e Ottanta. Una paio di anni fa è morto e la sua dipartita ha fatto notizia grazie a Ilie Nastase, che lo rese famoso per questo show sul Centrale di Wimbledon. Sears si azzardò a chiamarlo “Nastase” e lui attaccò con l’immortale: “First of all you don’t call me Nastase, you call me Mister Nastase”. In chiusura di filmato un Ilie ormai senior scherza con l’arbitro e gli chiede se è capace di… Beh, sentitelo con le vostre orecchie!
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BUON SANGUE NON MENTE

Geniale spot di un’azienda automobilistica che ha ingaggiato la famiglia Agassi. Il piccolo Jaden Gil Agassi va al parco a giocare a tennis e l’ingenuo bombardiere Taylor Dent gli lancia una pallina per farlo giochicchiare. Presto però si accorge di avere di fronte un piccolo marziano che anticipa più del Kid di Las Vegas. Il resto è uno spasso: peccato che, dopo un po’, papà e mamma passino a raccogliere il pargolo…
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GLADIATORE A NEW YORK

Registrato da Vhs, quindi di qualità pessima. Tuttavia vale la pena di riassaporare le gesta di Jimmy Connors  nei quarti di finale degli Us Open 1991. Jimbo ha 39 anni eppure riesce ancora a fare magie, come quella di recuperare quattro smash al povero Paul Haarhuis e poi… Le immagini di Connors che incendia la folla vengono usate a tutt’oggi a Flushing Meadows come spot del torneo. Da pelle d’oca.
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L’IRA FUNESTA

Si parla di giocatori iracondi come Daniel Koellerer ma perché non citare l’apparentemente algido Xavier Malisse? Il belga dal braccio fatato si fece cacciare dal refeee durante il Nasdaq Open per oscenità verbali e, resosi conto di essere stato squalificato, diede in escandescenze: pugni, calci, rotolamenti in terra, urla, parolacce, racchette frantumate. Un filmato intimidatorio.
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DMITRY TRANSGENDER

Strepitose gag del giocatore più pazzo del circuito, Dmitry Tursunov. Durante la Hopman Cup dello scorso anno si inventa un doppio misto a tre quarti: Tommy Robredo (col quale tenta un approccio), Anabel Medina Garrigues e la sua (ex!) compagna di metà campo Nadia Petrova non riescono a smettere di ridere quando il russo d’America imita – ante litteram – Maria Sharapova. Forse che Novak Djokovic ha copiato da lui?
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È UN PROFESSIONISTA, NON IMITATELO
Brian Battistone è un professionista statunitense che sta conquistando la fama nel mondo non per i suoi risultati ma a) per la sua racchetta a doppio manico; b) per il suo servizio, pezzo unico nella storia di questo sport. Battistone riesce a tirare delle sassate a norma di regolamento con una meccanica ‘al salto’ mai vista prima. Guardatelo, riguardatelo ma levatevi quell’espressione imbambolata prima di alzarvi dalla scrivania!
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SECONDO COMANDAMENTO
Robert Seguso, ex numero uno del mondo in doppio (notato il fisico non proprio alla Nadal?) gioca in coppia col fido Ken Flach contro Rick Leach e Jim Pugh. Sbaglia un passante incrociato di diritto e urla: “Non farlo! Per D**!” dimenticando che nominare il nome di Iddio invano è peccato mortale. Da lassù, però, la risposta non si fa attendere e Seguso, basito, chiede scusa alla divinità offesa. Risate assicurate.
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ROGER LAB
Volete sapere esattamente quello che succede a una pallina colpita da Roger Federer? Eccovi accontentati: queste riprese effettuate con telecamere ad alta velocità permettono di apprezzare frame by frame la tecnica esecutiva e i segreti di un colpo. Capitano cose che a occhio nudo non si potrebbero evincere, come il comportamento dell’attrezzo nel momento dell’impatto. Un filmato quasi medico ma tutto da vedere. Avvertenza: non vi basterà per emularlo.
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RECORD DEL MONDO?
Per ora il Guinness dei primati non ha omologato la prestazione di questo ragazzo boliviano, André Guzman Rocha, che ha fatto rimbalzare la pallina sul dorso del telaio per 2670 volte. Almeno così dice, perché chissà se qualcuno tra voi ha voglia di sorbirsi un quarto d’ora di filmato e contare… A onor del vero André impugna la racchetta in alto per aiutarsi: rimane ugualmente un mostro di equilibrio. Record o meno un ragazzo così è davvero da studiare, o anche solo da interrogare. Prima domanda: perché lo fai?
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TROPPO FORTE!
Va bene tirare forte, va bene colpire uno smash con estrema violenza. Va bene anche accettare che le corde saltino anche se la racchetta è appena stata incordata. Difficile, invece, credere che un braccio umano riesca a spezzare un telaio con uno smash e senza far toccare terra all’attrezzo. Il tutto diventa possibile se le corde sono tirate a 33 chili e se l’avambraccio in questione è quello di King Pete. Resta un pezzo da studiare, quella povera Pro Staff Original piegata in due dalla violenza del Signor Quattordici Slam.
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HA PERSO QUALCOSA?
Si è parlato, più sopra, del servizio più stupefacente della storia. Ma come dimenticare il papà dei colpi sghembi, l’uomo che beveva birra e fumava sigarette prima di entrare in campo, il giocatore con la meccanica di battuta più buffa a memoria d’uomo? Stiamo parlando di Karsten Braasch, che a dispetto dell’apparenza da giocatore di club è stato nei primi quaranta giocatori del mondo, in singolare e in doppio. Trattenere le risate, le prime volte, è dura.
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ALTRO CHE IMITAZIONI!
Tutti, ormai, conoscono le imitazioni di Novak Djokovic. Youtube mostra decine di filmati (più o meno sempre gli stessi) che ritraggono il serbo nei panni di Sharapova, Roddick, Volandri e soci. Molto meno noto è questo esperimento di balistica eseguito da Nole contro Nicolas Kiefer. Chi di voi sarebbe in grado di ripetere la prestazione del mago campione d’Australia? Ne sareste capaci? Allora fatevi filmare e postate un video all’Url che trovate qui sotto!
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CONTRO LE LEGGI FISICHE
Che Andy Roddick tirasse forte si sapeva, che la sua palla potesse toccare i 248 chilometri orari (non ci credete? Guardate qui: www.youtube.com/watch?v=u0mdpsj3lJE) non è una novità. Nessuno, però, immaginava che su un campo da tennis potesse capitare una cosa del genere… Ah, prima di scriverci: nel caso non ve ne foste accorti questa è una pubblicità. Ma è studiata bene e, a prima vista, sembra davvero che su quel campo sia capitato un evento inspiegabile!
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HARRY POTTER
D’accordo, la magia non fa parte delle scienze umane riconosciute. Tuttavia di questa bisogna parlare quando si mette una racchetta in mano al veterano di Francia Fabrice Santoro, che ridicolizza avversari di ogni valore, numero uno del mondo compreso, con i suoi trucchi da prestigiatore. Le magicien è a fine carriera ma queste perle gli sopravviveranno!
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INSANO DI MENTE
Questa non è questione di tennis ma di disturbi del cervello: quelli che rendono John Isner, due metri e cinque centimetri, non in grado di chiudere questo punto contro Andy Roddick nella finale di Washington Dc lo scorso anno. Impossibile non fare il punto, impossibile mancare il campo, impossibile non colpire a dovere questa palla ormai ‘morta’. Il perticone made in Usa riesce in tutto questo e Roddick si prende, di lì a poco, la vittoria.
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ANNA KI?
Anna Kournikova ha smesso di giocare a tennis – almeno nel circuito – nel 2003. Non ha mai vinto un titolo Wta (d’accordo, è stata nelle prime dieci, non era un bidone!). Eppure questo filmato non mostra racchette bensì qualcosa che con quel termine fa rima e che è uno dei motivi per cui Anna K è e resterà una leggenda di questo sport. Che dite, meglio giocare come Justine o portare il bikini come lei?
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MASHA NON SCHERZA
Maria Sharapova ha surclassato Anna K nella carriera sportiva. Si è anche candidata a sostituire la splendida connazionale nei cuori di milioni di appassionati maschi (appassionati di tennis, è chiaro) e tocca a voi stabilire se ci sia riuscita. I risultati sono in questi servizi: da lolita maliziosa Masha è diventata una donna fatale. Il mestiere di abbindolare anche l’obiettivo lo ha imparato per bene. Sarà arte anche questa?
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YOU CANNOT BE SERIOUS 2
Frase che compare già in altra categoria, certo, ma che qui è stata genialmente ripresa e trasformata in una scenetta spassosa. Mc Genius protesta con l’arbitro, pardon, col vigile perché a suo parere la ruota della sua automobile è parcheggiata dentro e non fuori la riga bianca. Niente da fare: anche questa volta Superbrat ha la peggio e gli tocca pagare la multa e sfogare la rabbia sulla sua povera Dunlop.
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MA QUANTO PUÒ DURARE UN PUNTO?
Arte pubblicitaria. La Nike approfitta delle sfide tra Sampras e Agassi per creare questa spassosa storiella. Il punto più lungo della storia del tennis: passano i mesi, capelli e barba di Pete e Andre si allungano, McEnroe in cabina si fa la barba, legge il giornale, dorme e riceve una chiamata dalla moglie: “Cosa significa che stanno ancora giocando lo stesso punto? Quanto diavolo può durare un punto?” Nella versione lunga, che Youtube non ospita, il raccattapalle (ormai un uomo) si addormenta e lascia cadere la pallina: let, replay the point.
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SPREMUTA DI TALENTO
Non è una partita che passa alla storia ma difficilmente su un campo da tennis si è messa insieme una tale quantità di genio, estro, sensibilità, tocco di palla. Marcelo Rios e Hicham Arazi, due mancini d’oro, due artisti del tennis, due giocatori, insomma, dei quali si sente – e non poco – la mancanza. Il cileno, dalla sua, aveva maggior potenza di fuoco: per tutto il resto è una gara alla pari tra fenomeni.
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PAVAROTTI & FRIENDS
Tanti, tanti anni fa Luciano Pavarotti e John McEnroe si prestarono a questa gag: una chiacchierata sulla musica lirica e sul tennis (John non concepisce, manco a dirlo, che si possa giocare a tennis per rilassarsi!) e poi quattro palleggi. Il talento dello straordinario tenore modenese non riesce a trasferirsi sul rettangolo di gioco, fatta salva una discreta abilità col polso. Ma è un filmato tutto da guardare: se Big Luciano e Big (big?) Mac non sono artisti…
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ROCK ‘N ROLL TENNIS
Flea, Frusciante e soci invitano a giocare il rock ‘n roll tennis! Non è una presa in giro ma un’altra trovata promozionale degli estrosi pubblicitari per l’oggetto più venduto di tutti i tempi nel nostro sport: Andre Agassi. Quando ancora sosteneva che l’immagine fosse tutto il Kid si dimena su un campo-palco al ritmo della musica dei Red Hot Chili Peppers. Un connubio di arti riuscito solo a metà, ma l’esperimento è stato interessante.
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BASTA ULULARE!
Un filmato commerciale che non è mai stato messo in onda sulle grande emittenti. Un giudice di sedia reagisce a suo modo alle urla ossessive di due (finte) tenniste professioniste. Il pubblico è sbigottito. Chissà cosa capiterebbe se un chair umipire si mettesse davvero, lassù dal seggiolone, a farsi beffe delle ragazze ululanti!
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MILLENOVECENTONOVANTAQUATTRO
Avete riconosciuto questo piccolo fenomeno? La racchetta è quasi più grande di lui ma riesce già a colpire la palla con efficacia stupefacente. Ora è un campione da Slam, in quei giorni era un bambino di sette anni che sognava una carriera da professionista. Si chiama Novak Djokovic: chissà che questo filmato, col passare degli anni, non diventi sempre più prezioso…
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IN PRIMA LINEA
Serena Williams ha sempre sognato la gloria nel tennis e una carriera da attrice. I produttori di E.R. (Medici in prima linea) la accontentarono qualche stagione fa permettendole di comparire in un episodio della celeberrima serie, come madre di un piccolo rimasto in un palazzo in fiamme. Serenona si è comportata più che dignitosamente nella circostanza, mostrando anche un certo talento. Voi cosa ne pensate? È arte?
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TENNIS VERTIGINOSO
Siccome a Dubai non si accontentano di fare le cose da persone normali hanno preso la pista di atterraggio degli elicotteri di un hotel lussuosissimo e l’hanno riadattata a campo da tennis. Poi hanno invitato Roger Federer e Andre Agassi a fare due colpi in pieno relax. Almeno finché non si è trattato di giocare qualche recupero lontano dalla riga di fondo e vicino al bordo della piattaforma… Una pallina va giù: chi scende a recuperarla? In fondo sono solo 211 metri…
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MAI GIOCATO SULLA TERBA?
Lo scorso anno settemila persone pagarono un biglietto per assistere all’ esibizione all’Arena di Palma tra l’idolo locale Rafa Nadal e Roger Federer. Il campo fu preparato per metà in terra battuta e per metà in erba, venti giorni di lavoro e più di un milione di euro di investimento. Ne venne fuori una partita strana, combattuta in tre set. Chi la spuntò?
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MACAO MERAVIGLIAO
Il territorio di Macao non vanta tradizioni tennistiche, anzi, è ben lungi dal mondo della racchetta. Tuttavia il pubblico si è radunato numerosissimo alla fine del 2007 per assistere a una delle tre “Clash of times” tra Federer e Pistol Pete Sampras. Una curiosità per chi non le avesse viste prima: l’ex numero uno del mondo ha ancora uno dei migliori servizi in circolazione, professionisti in attività compresi!
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STREET TENNIS
Metà anni Novanta: le due stelle del tennis per antonomasia bloccano il traffico in centro città, tendono una rete da un lato all’altro del viale e iniziano a menarsi di santa ragione. Tutto bene, finché un autobus se ne infischia dello spettacolo improvvisato e porta via il net senza tanti complimenti, rischiando di travolgere uno dei due campioni. È una finzione, ma che spettacolo!
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TANTI AUGURI!
In tutto il mondo Babbo Natale è una celebrità. Ci lo insegnano i gemelli Bryan, Mardy Fish, Tommy Robredo, Jarko Nieminen – che dovrebbe essere tra i più esperti – Ivo Karlovic, Marcos Baghdatis e gli altri giocatori che si sono prestati a cantare “Jingle Bells” in occasione delle ultime festività. Voci tremende, nessuno escluso!
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LA COMPAGNA DEL MIGLIORE
Scavando negli archivi di Youtube si trova questo documento interessante: voliamo lontano, in Australia, a Perth. Sei anni fa. La tradizionale esibizione della Hopman Cup. Da una parte si trovano i canguri Lleyton Hewitt e Alicia Molik. Dall’altra la Svizzera: guardate un po’ da chi è formata la coppia rossocrociata! In particolare soffermatevi sulla donna…
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GIRO DEL MONDO CON…
Spiagge, sabbia, mare, sole, feste, campi da tennis, panorami, luci e colori. Un giro del mondo in tre minuti e poco più. A dire il vero il motivo trainante di questo filmato non è la natura, se non quella di Martina, Maria, Ana, Daniela, Nicole e le altre… Che altro dire? Buon viaggio!
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IL BELLO DEL TENNIS
Lo tsunami che ha sconvolto l’Asia convinse molte stelle del circuito Atp e Wta a regalare una giornata del loro tempo a favore delle popolazioni sconvolte dal disastro ambientale. Tra le tante gag di quel giorno di esibizioni da ricordare (e rivedere) il Kid di Las Vegas che fa il verso a Federer imitando il suo continuo sistemarsi il ciuffo e dandogli dell’effeminato. Roger risponde ricordandoli che lui può, avendo ancora i capelli…
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GOODBYE GABY!
Voliamo a Buenos Aires, anno 2000. Una delle campionesse più amate in Italia, Gabriela Sabatini, regina degli Internazionali di Roma, gioca la sua ultima partita (un’esibizione contro un’altra icona della bellezza, Anna Kournikova) e si ritira dal tennis professionistico a soli ventotto anni.
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FAREWELL ANDRE
Ultimo viaggio: destinazione New York, per l’edizione 2006 dello Us Open. Con un ace il Tedesco Banjamin Becker mette fine alla carriera del mitico Andre Agassi. Otto minuti di commozione a Flushing Meadows per uno dei momenti più importanti della storia del tennis contemporaneo: lascia dopo ventuno anni di carriera il ragazzo che ha sconvolto i canoni e l’immagine del nostro sport.
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L’OFFESA MASSIMA
Parigi, Roland Garros 1989. Michael Chang, diciassette anni, affronta Sua Maestà Ivan Lendl negli ottavi di finale. Lo rincorre, lo agguanta e lo stende, psicologicamente, prima servendogli da sotto, poi sistemandosi a mezzo metro dalla riga del servizio per rispondere sul match point. Ivan il Terribile non fu mai tanto oltraggiato e, per farlo, ci volle un genio del gioco del tennis. Vinse 4-6 4-6 6-3 6-3 6-3 e, in finale, fece ammattire anche Stefan Edberg.
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PROVA A SPARARGLI!
Come si può fare un punto a Roger Federer senza usare le armi? Lo insegnò al mondo Lleyton Hewitt nella finale di Indian Wells nel 2005, partita che Rusty perse 6-2 6-4 6-4 ma nella quale vinse uno degli scambi più belli mai visti nell’Era Open. Dopo qualche scambio di cortesie da fondocampo Hewitt prova a cambiare le carte in gioco, il Migliore risponde con un dropshot con effetto a uscire e…
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PIÙ FACILE VINCERE  AL SUPERENALOTTO…
… che riuscire a giocare questo passante! Cincinnati 1995, Michael Stich lascia basito Michael Chang giocando il colpo del decennio. Solo dal replay si capisce appieno che cosa è riuscito a combinare a Chang un campione conosciuto ai tempi come Herr Tiebreak. A provarci tutta la vita una prodezza del genere non ti esce mai, mai più. Il match finì in mano a Chang, il ricordo imperituro di quella partita al campione di Wimbledon 1991.
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GRANDE SIGNORE DEL TENNIS
Così il telecronista della Televisione Svizzera italiana, Ezio Guidi, in coppia con Claudio Mezzadri definisce Roger Federer dopo questo controsmash schiena alla rete del Migliore contro Andy Roddick. A-Rod, frastornato, getta la racchetta e fa per andarsene a casa. Colpo fuori dal mondo e reazione simpatica di Andy, che da allora a oggi ha vinto una delle sedici sfide contro il numero uno del mondo. Qui c’è uno dei motivi che giustificano il 15 a 1…
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POLSO SVITATO
La ragione per cui Leander Paes non è citato tra i giocatori di maggior tocco degli ultimi trent’anni è la sua mancanza di potenza. Tira un po’ troppo piano per reggere il confronto con i singolaristi odierni. Ma non toccatelo sul piano della dimestichezza con la palla perché l’indiano sa incantarla, accarezzarla, darle del tu e anche giocare colpi come questo, che di solito riescono nei videogiochi.
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PING PONG TENNIS
Il set point del primo set della finale degli Us Open del 1995 tra Sampras e Agassi è rimasto nella memoria di tutti coloro che furono testimoni di una rivalità straordinaria, condensata in uno scambio di varietà, rischio e intensità incomparabili. Questi, per coloro che non li hanno visti, erano Andre e Pete: ecco perché Sampras aveva ragione a sostenere che solo il Kid tirasse fuori il meglio del suo gioco. Povero Agassi: contro chiunque altro avrebbe fatto questo e tanti altri punti.
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FLY PETE FLY
Spesso gli utenti di Youtube si divertono a montare filmati con spezzoni presi qua e là. In questo caso grazie al lavoro di un appassionato di tennis ci viene mostrato, a più riprese, il colpo che accomunò Pete Sampras a Michael Jordan: lo slam dunk, la schiacciata al salto. Non è un piatto da ordinare al ristorante ma… buon appetito comunque!
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COLLEZIONE DI CRISTALLI
Sempre per la serie: altra raccolta confezionata da un utente, questa volta è una carrellata su alcuni dei colpi più spettacolari mostrati dalla tv negli ultimi anni. Da Blake a Tommy Haas (contro Re Roger…), da uno smash ‘seduto’ di Rios alle corse di Guillermo Coria. Attorno al quinto minuto concentratevi sullo scambio tra Marat Safin e Felix Mantilla e soprattutto sul… dopo!
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UMILIATO
Tim Henman a rete è sempre stato un esempio di intuizione, riflessi, senso della posizione, tocco, anticipo ed efficacia. Un maestro. Maestro che ne ha trovato un altro sulla sua strada, capace di ‘scherzarlo’ e di fargli fare la figura del bamboccio. Il povero Timbledon è costretto a questa figuraccia agli Us Open e non può fare a meno di ridersela. Il protagonista? Ma certo, è ancora lui: Roger Federer.
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DIRITTO, ROVESCIO O X?
Hanno provato a chiedere al tennista-filosofo serbo Janko Tipsarevic che razza di colpo fosse questo passante giocato contro Marat Safin a Mosca due anni fa. Il pubblico, tutto ovviamente per Cavallo Pazzo, non ha gradito ma lo stesso Marat ha lasciato il campo (dopo averla spuntata solo al terzo set) chiedendosi che coniglio fosse riuscito a tirar fuori dal cappello l’allora allievo del nostro Alberto Castellani.
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ERA MEGLIO QUANDO ERA PEGGIO?
Rod Laver sfida Tony Roche nelle semifinali dell’Australian Open 1969. Sei minuti e cinque secondi di puro tennis australiano, mancino, erbivoro. Insomma: autentico, genuino godimento. Quando lo sport andava al ritmo dell’uomo non si misurava in chilometri e calorie (anche se pure qui si corre e si tira) e aveva il ritmo della vita. E poi c’è chi dice che più si va forte meglio è.
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FENOMENO IN ERBA
Che emozione (ri)vedere le fasi salienti della finale dei Championships del 1985, quando Bum Bum Becker vinse a poco più di diciassette anni il suo primo Slam. Una partita in cui demolì il servizio al fulmicotone del sudafricano Kevin Curren, un attaccante doc che in pochi giorni aveva fatto polpette di John McEnroe e di Jimmy Connors. Uno spot per il serve&volley, ormai finito nel museo nelle arti estinte.
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IL ROGER CHE NON C’È PIÙ
Quello di Wimbledon 2000, quando ancora perdeva (!), portava i capelli lunghi e mostrava un temperamento a dir poco irascibile. Qui affronta Kafelnikov al primo turno, busca in tre set e maltratta la racchetta. Dopo tanti anni fa impressione vedere il Migliore comportarsi da ragazzino impertinente (quale era) e giocare uno slice di rovescio così alto e molle, colpo che ha migliorato all’inverosimile.
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L’APARTHEID SAI COS’È?
Filmato recente ma… storico. Us Open 2001, uno dei punti più bassi della carriera di Lleyton Hewitt e del fair play sportivo: l’australiano contesta un paio di chiamate di un giudice di linea di colore nel suo match vinto in cinque set contro James Blake e all’arbitro dice: “Guarda Blake, guarda il giudice di linea e poi dimmi qual è la somiglianza tra i due”. Sembra passato un secolo, ed è meglio così.
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LAMPI DI GENIUS
Uno scambio (in bassa qualità video purtroppo) di una finale Slam che ha fatto epoca: Ivan Lendl e John McEnroe al Roland Garros 1984. Nella barra laterale destra del sito guardando questo filmato se ne possono trovare altri, purtroppo niente più che singoli scambi. Per due set McEnroe espresse un gioco di attacco che neanche la terra battuta riuscì ad attutire. Poi il ‘coniglio’ Lendl (l’epiteto è firmato Connors) venne fuori alla distanza e spezzò l’incantesimo degli Slam.
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DENTRO IL TUNNEL
Il 1993 cambiò le sorti del tennis femminile per l’indimenticabile episodio dell’accoltellamento di Monica Seles durante il torneo di Amburgo. La numero uno del mondo fu colpita da uno psicopatico, Guenter Parche, ‘tifoso’ di Steffi Graf, che raggiunse lo scopo di far tornare la sua prediletta a dominare il tennis. Pochi mesi dopo l’attentato Monica, ancora in piena crisi, concesse questa intervista per parlare di sé e di quanto profonda, anche nell’anima, fosse ancora la sua ferita.
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IMMAGINI DAL TRAPASSATO
Australian Open 1982 sull’erba dello stadio Kooyong: in finale, ancora una volta, tocca alle volée della Navratilova contro i passanti della Evert. La buona qualità del filmato permette di apprezzare la velocità (si fa per dire…) e le caratteristiche di uno sport che è radicalmente mutato in un quarto di secolo. Per il contrasto di stili, la tensione agonistica  e la spettacolarità di alcuni scambi il tennis di ieri non ha nulla da invidiare a quello dei giorni nostri.
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THE TIE-BREAK
Questo è il tie-break per antonomasia. Finale di Wimbledon 1980, l’Orso Borg – a caccia del quinto titolo consecutivo sull’erba inglese – contro l’astro nascente John McEnroe. Nel tie-break che decide questo quarto set capita di tutto: recuperi inimmaginabili, tuffi, rincorse, nastri, set point e match point annullati a bizzeffe (lo svedese era avanti due set a uno). Sul Centrale più di un appassionato rischiò le coronarie. Uno show che difficilmente sarà uguagliato.
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STEFFI FA PIANGERE MARTINA
Roland Garros 1999: battaglia storica tra Steffi Graf, vicina al ritiro, e Martina Hingis, ancora una volta alla caccia dell’unico Slam che le mancava. Ne vien fuori una lotta che coinvolge appassionatamente il pubblico, decisamente schierato a favore della tedesca. La giovane Martina non regge psicologicamente, si fa rimontare, crolla e mamma Melanie è costretta a scendere in campo per consolarla.
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LA PARTITA SHOCK
Un utente ha diviso in 11 parti da 10 minuti la partita giocata dodici anni fa a Wimbledon da Krajicek e Pete Sampras. Un match memorabile perché il tre volte campione dei prati inglesi fu dominato da un ragazzo che giocò come un marziano. Degno di ricordo anche per l’interruzione più insolita della storia del torneo: tirando il telone per proteggere il campo dalla pioggia un inserviente svenne e la partita fu sospesa per l’avvio di un’indagine della polizia. Cercate il momento in cui accade l’incidente…
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