Il Cts ha acconsentito alla proposta del Ministero dello Sport sulla riapertura di impianti sportivi, palestre e piscine, ora si attende l’ufficialità con la firma di Draghi. Per il tennis al chiuso le limitazioni dovrebbero permanere solo in zona rossa
Al netto di sentenze del Tar (è attesa per oggi quella sul ricorso dei 30 circoli di Milano e dintorni), una indicazione il Cts ce l’ha data: il 6 marzo tutti i tennis club italiani (ad eccezione di quelli in zona rossa), potrebbero (il condizionale è d’obbligo) accogliere nei propri campi coperti anche i giocatori amatori.
La notizia è una logica conseguenza del consenso dato dal Cts alla proposta del Ministero dello Sport sulla riapertura di impianti sportivi, palestre e piscine. Le limitazioni naturalmente ci sono ma riguardano la natura dello sport (e il tennis in quanto sport individuale rientra nella categoria di quelli a minor rischio, quindi dei privilegiati) e le fasce di colorazione della Regione.
Nello specifico, i primi a ripartire al chiuso senza vincoli (poiché in questi casi all’aperto l’attività fisica è già consentita) saranno gli sport individuali. Solo in un secondo momento potranno riprendere gli sport di squadra ed infine quelli di contatto.
La data per la ripartenza dovrebbe essere quella del 6 marzo, come da precedente decreto firmato dall’ex premier Giuseppe Conte, ma spetterà a Mario Draghi siglare un nuovo documento che contenga le regole suggerite da Cts e Ministero, nella piena consapevolezza dell’importanza dell’attività motoria per il benessere psicofisico di tutta la popolazione, specie per le categorie più fragili come giovani e anziani, ma anche dei rischi a cui gli assembramenti “autorizzati” potrebbero portare.
Le condizioni, come anticipavamo, saranno differenti a seconda della fascia di appartenenza. Per la zona rossa non ci saranno concessioni e le regole in vigore resteranno tali anche dopo il 6 marzo (quindi allenamento al chiuso solo per giocatori agonisti iscritti a un torneo).
Chi risiede in zona arancione potrà riprendere ad esercitare le attività di base individuali negli ambienti sopra citati, oltre alle attività dilettantistiche, sempre individuali. Gli allenamenti per attività sportive di squadra o di contatto sono ammessi purché vengano svolti individualmente, mentre per i bambini in età scolare è stata fatta una concessione per attività sportive e danza.
Per il tennis si tratta di un’approvazione a pieni voti. Resta al momento il dubbio legato allo svolgimento di un doppio tra amici, poiché la Federazione ancora non si è espressa in tal senso e i dettagli del documento che Draghi è in attesa di firmare non sono ancora noti.
In zona gialla, quindi la gran parte delle aree italiane al momento, consentiti anche gli allenamenti per gli sport di squadra e di contatto a livello di base e dilettantistico.
A distanza di un anno dal primo, sconvolgente lockdown, il movimento di base del tennis si prepara a ripartire. Con una rincorsa lunga, si spera, che consenta al nostro sport il rilancio che merita.