Hanno aspettato fino all'ultimo, peraltro senza partorire particolari novità. La WTA ha pubblicato il calendario del 2019, 46esima stagione da quando il sindacato delle giocatrici ha preso in mano il tennis femminile. Il circuito si snoderà su 28 Paesi per un totale di 55 tornei. Per noi, la notizia principale (peraltro già nota) è il ritorno del torneo di Palermo, collocato nell'ultima settimana di luglio (si giocherà dal 22 al 28) dopo che la licenza era stata ceduta per cinque anni a Kuala Lumpur. L'altra novità riguarda l'inversione tra le WTA Finals e il WTA Elite Trophy, “Masters B” che vede in campo le giocatrici dalla nona posizione in giù. Per la prima volta, si giocherà prima l'evento di Zhuhai, mentre saranno le WTA Finals (per la prima volta a Shenzhen) a chiudere la stagione, dal 27 ottobre al 3 novembre. Ci saranno due nuovi tornei: oltre a Palermo, entra in scena la tappa di Hua Hin, in Thailandia, in programma dal 28 gennaio al 3 febbraio. Giocandosi subito dopo l'Australian Open, può essere una buona soluzione per le giocatrici che tornano da Melbourne e vogliono spezzare il viaggio. Hua Hin prende il posto di Taipei City, in una specie di scambio di status. L'evento thailandese ospitava un'esibizione subito prima dell'avvio della stagione, ma soprattutto un WTA 125 nel mese di novembre. Questo torneo è stato trasferito proprio a Taipei City. Come detto, Palermo si riprende il posto di Kuala Lumpur e va a occupare il posto che negli ultimi due anni era stato di Nanchang. Si tratta di una buon cambiamento: la mini-stagione su terra dopo Wimbledon si arricchisce con un torneo, mentre Nanchang si sposta subito dopo lo Us Open, dando senso e compattezza alla lunga appendice asiatica di fine stagione.
ARRIVA UN WTA 125 A GUADALAJARA
Non saranno troppo contenti gli organizzatori di Hiroshima e Quebec City, gli altri due tornei WTA di quella settimana. Tuttavia, visto che difficilmente le top-player giocano subito dopo lo Us Open, il campo di partecipazione non dovrebbe essere troppo diverso. Ci sono poi una serie di cambiamenti “annuali”: come sempre, Dubai e Doha si scambiano lo status. Negli anni dispari, è Dubai a essere un Premier 5 (con il tabellone a 56), mentre Doha sarà un semplice “Premier”, con il classico tabellone a 32 giocatrici. Ci sarà anche il cambio di sede per la Rogers Cup canadese. L'anno prossimo, le donne giocheranno a Toronto e gli uomini a Montreal. Previsto anche qualche cambiamento per i tornei di qualificazione: vi abbiamo già fatto sapere che l'Australian Open aumenterà il tabellone di “quali” da 96 a 124 giocatrici. Tokyo (che tornerà nella storica sede dell'Ariake Coliseum) salirà da 24 a 32, mentre dimagriscono quelli di Linz e Hiroshima (da 32 a 24), nonché quelli di Bogotà e Quebec City (da 24 a 16). La WTA gestisce anche i tornei “125”, inaugurati qualche anno fa e categoria “ibrida” tra gli ITF e i WTA propriamente detti. Ce ne sarà uno in più, a Guadalajara, nella seconda settimana di Indian Wells. Sarà una buona occasione per le giocatrici che non vorranno stare ferme troppo a lungo prima di Miami. La Oracle Challenger Series, mini-circuito legato a Indian Wells sposta il suo torneo di gennaio da Newport Beach e Phoenix, in Arizona. Detto che l'impegno economico minimo per i tornei WTA International sarà di 250.000 dollari (anche se qualcuno offrirà di più: vedi Shenzhen e Hong Kong), è stato indicato il montepremi minimo per i Premier (776.000 dollari) e Premier Five (2.666.000).