Uno è tedesco, l'altro è argentino. Nonostante le profonde differenze geografiche e culturali, Florian e Leonardo hanno in comune il cognome. Comunque vada, il titolo all'ATP 500 di Amburgo andrà a un Mayer. E' l'esito di una settimana un po' strana, a un torneo che ha perso rapidamente i migliori e che ogni anno vede aumentare il distacco con gli eventi più importanti. Per fortuna, il centrale del Rothenbaum Club è dotato di un tendone che permette di giocare anche in caso di pioggia: nonostante l'acqua, dunque, le semifinali si sono giocate regolarmente. Certo, i teloni che coprono metà delle tribune non sono un gran biglietto da visita per un torneo che vanta una tradizione incredibile. Curiosità: dopo Andrey Rublev a Umago, un altro lucky loser avrà la possibilità di vincere un torneo. L'argentino, campione nel 2014, era uscito nelle qualificazioni e adesso si giocherà il titolo dopo il successo su Federico Delbonis, un 6-3 7-5 favorito dalla bontà del servizio: non solo 6 ace, ma un'ottima percentuale del 76% ha annullato Delbonis nei turni di risposta. “Ho giocato molto bene, non è mai facile affrontare un amico – ha detto Mayer – Federico è uno dei migliori giocatori su terra battuta. Spero di poter proseguire domani”.
IL FURIOSO RITIRO DI KOHLSCHREIBER
E pensare che soltanto sei giorni fa perdeva con il giovanissimo Rudolf Molleker, nelle qualificazioni. Il ritiro di Martin Klizan gli ha aperto il main draw, dove ha superato 7-6 al terzo la prima testa di serie Albert Ramos. Quando il destino ci si mette, è irrefrenabile. Non solo Amburgo è laddove ha vinto il suo unito titolo ATP, ma in questi giorni è seguito dalla famiglia e dal figlio Valentino, nato lo scorso 27 gennaio. Come detto, in finale se la vedrà con l'omonimo Florian Mayer, che ha usufruito del ritiro del connazionale Philipp Kohlschreiber sul punteggio di 4-6 3-2. Nonostante fosse salito 4-2 nel primo set, Mayer aveva perso sei giochi di fila e sembrava destinato a perdere prima che un infortunio (si parla dell'adduttore sinistro) bloccasse Kohlschreiber. Persi tre giochi consecutivi, “Kohli” devastava la sua racchetta e – tra la sorpresa generale – stringeva la mano all'avversario. Il pubblico non capiva e accompagnava con qualche fischio la sua uscita dal campo. Osservando l'ultimo scambio, tuttavia, si nota un cedimento fisico di Kohlschreiber. La sua reazione un po' scomposta ha tratto in inganno. Da parte sua, Florian Mayer era uscito dai top-100 un mese fa e non aveva ben chiaro cosa fare. Con questo risultati, ritroverà un buon ranking. Curiosamente, sarà la prima finale tra due giocatori non compresi tra i top-100 dopo quattro anni. Nel 2013 era successo due volte: a Delray Beach (Gulbis vs. Roger Vasselin) e a Bogotà (Karlovic vs. Falla). A proposito di curiosità, era già accaduto che due “Mayer” si affrontassero in una finale. Già, perché nel 1981 Gene Mayer sconfisse il fratello Sandy a Stoccolma. E i due erano americani…
ATP 500 AMBURGO – Semifinali
Leonardo Mayer (ARG) b. Federico Delbonis (ARG) 6-3 7-5
Florian Mayer (GER) b. Philipp Kohlschreiber (GER) 4-6 3-2 rit.