di Matteo Veneri – foto Getty Images
Nella foto si vede Novak Djokovic che va ad indicare la durata della finale degli Australian Open 2012 da lui vinta su Rafael Nadal dopo sei ore di gioco. Forse le modifiche al regolamento dell'Atp sono cominciate a balenare nella testa dei dirigenti proprio da quella interminabile partita. Da questa stagione 2013 dunque gli arbitri faranno più attenzione al tempo tra un punto e l'altro, che nei tornei Atp dovrebbe essere 25 secondi. La regola di fatto prevede che se il tennista è al servizio e supera i 25 secondi perderà una battuta (la prima o la seconda, a seconda dei casi), mentre se è in risposta perde il punto.
Nella prima settimana della stagione dal torneo Atp di Doha sono arrivate molte polemiche a questa regola. Sul campo in diretta televisiva hanno discusso col giudice di sedia più volte Feliciano Lopez (che ha perso una prima di servizio sul 4-5 0-40 contro Kubot) e Gael Monfils, con quest'ultimo che se ne è uscito fuori con una tesi abbastanza bizzarra: "sono nero e quindi sudo molto". In un attimo di maggiore lucidità Monfils ha poi spiegato all'arbitro che la regola è per chi si riposa tra un punto e l'altro, non per chi si asciuga il sudore. Altri tennisti hanno espresso le loro perplessità sulla regola tramite i media, come Murray, Ferrer, Andujar, Ramirez Hidalgo e Knowle.
A questo punto la domanda che ci si pone è: agli Australian Open (sotto controllo dell'Itf e non più dell'Atp) sarà applicata la regola dei 20 secondi (l'Itf nel regolamento impone 20 secondi tra un punto e l'altro, e non 25 come l'Atp)? La risposta l'ha data in queste ultimissime ore uno degli arbitri di tennis più importanti del mondo, Enric Molina, che ha parlato a Puntodebreak. "La regola è applicabile ai tornei Atp, Challenger e Futures, mentre i tornei dello Slam e la Coppa Davis non hanno adottato questa nuova regola, e quindi non sarà adottata agli Australian Open".