COPPA DAVIS – La Svizzera di ‘Fedrinka” parte favorita in Serbia. Tabellone e congiunture astrali fanno pensare che sia l’anno buono. KO Isner e Raonic: USA e Canada nei guai.
Grande curiosità per Kyrgios-Gasquet: l'australiano è già pronto?
Di Riccardo Bisti – 31 gennaio 2014
C’è ancora qualcuno che si ostina a valutare la Coppa Davis in relazione ai top-players che vi prendono parte. L’errore è alla radice. La Davis ha un prestigio tale che si autoalimenta. Ed è più divertente la prospettiva di un 2-2 con Donald Young e Daniel Evans che l’ennesimo episodio di Federer-Djokovic (che comunque non ci sarà). E’ il bello della vecchia zuppiera. L’Italia gioca a Mar del Plata contro l’Argentina, ma ci sono altre sette sfide. La più emozionante, anche in virtù della sede, è Stati Uniti-Gran Bretagna. Un campo in terra rossa in mezzo a un diamante di baseball: succede solo in Davis. L’assenza di John Isner offre una granche chance alla Gran Bretagna di Murray. Grande attesa anche per Germania-Spagna e Francia-Australia, con il giovane Nick Kyrgios in rampa di lancio. Decisamente favorite Repubblica Ceca (in casa contro l’Olanda) e la Svizzera di Federer, impegnata a Novi Sad contro le riserve della Serbia. Qualcuno potrà raccontare che la Davis non conta granchè (in base a cosa?), ma intanto è l’unica manifestazione davvero aperta, quella che non sai mai chi vincerà. E tanto basta per stare incollati a TV e streaming per tutto il weekend.
REPUBBLICA CECA – OLANDA
I campioni in carica vanno a caccia del nono successo consecutivo. Partono favoriti con un’Olanda discreta ma non irresistibile. Il ritorno di Jaroslav Navratil in panchina, dopo i problemi di salute che gli hanno impedito di esserci nella finale del 2013, non porta novità: nonostante le buone doti del giovane Vesely, punta ancora una volta su Berdych e Stepanek. L’impressione è che basti, anche se Haase e Sijsling non sono da sottovalutare. Il doppio olandese è insidioso, ma i cechi sono fortissimi e arrivano nelle migliori condizioni: Berdych ha giocato un ottimo Australian Open, Stepanek ha potuto riposarsi. Può esserci un po’ di battaglia, anche perchè Haase sa esaltarsi, ma non al punto da creare la sorpresa.
REPUBBLICA CECA: 75%
GIAPPONE – CANADA
L’infortunio al piede di Milos Raonic rischia di dare un colpo decisivo ai canadesi. Per quanto abbiano un Pospisil in ascesa e l’eterno Danny Nestor in doppio, dipendono moltissimo da Raonic. Senza di lui cambia tutto, anche se il Giappone paga l’assenza di un buon doppio. Curiosamente, il capitano canadese Martin Laurendeau terrà fuori dalla prima giornata anche Vasek Pospisil, affidandosi a Frank Dancevic (che dovrà concentrarsi sulle palline, senza vedere Snoopy) e all’ex sonnambulo Peter Polansky. Dando per scontato il punto del doppio per il Canada, i due singolari di Nishikori sembrano indirizzati. E strappare due singolari su due a Soeda non sarà facile. Anzi…
GIAPPONE: 75%
GERMANIA – SPAGNA
Bella scommessa per la nuova Spagna di Carlos Moya. Senza Nadal e Ferrer, ha ritrovato Lopez e Verdasco e può contare sull’impressionante stato di forma di Roberto Bautista Agut. Lo ha addirittura preferito a Verdasco per il ruolo di secondo singolarista. La Germania punta su Mayer e Kohlschreiber, preservando l’acciaccato Haas per il doppio. L’impressione è che la Spagna abbia qualcosa in più: il doppio è fortissimo (Verdasco-Marrero sono ‘Maestri’ in carica), mentre Feliciano Lopez può tranquillamente portare a casa due punti. E poi, chi si sente di sottovalutare Bautista? I tedeschi hanno il fattore campo e certamente possono dire la loro, ma Kohlschreiber è convalescente. Riesce difficile pensare che i padroni di casa possano vincere tre singolari su quattro.
SPAGNA: 65%
FRANCIA – AUSTRALIA
Il Vendespace di La Roche sur Yon ospiterà un match affascinante. Sarà divertente vedere il mix vecchi-giovani dell’Australia, che si presenta con Hewitt, Guccione e gli “Special K” Kokkinakis e Kyrgios. Quest’ultimo giocherà addirittura in singolare, dove aprirà contro Tsonga. A Melbourne ha mostrato un livello altissimo, ma in Davis è un’altra storia. Arnaud Clement ha messo insieme la squadra più forte possibile, anche se non sono mancate le polemiche per la non-convocazione di Michael Llodra, la cui scelta di andare avanti per tutto il 2014 era (anche) in funzione della Davis. Il neo-capitano, tuttavia, ha optato per quattro singolaristi: se Tsonga e Gasquet non si discutono, Monfils e Benneteau sono altrettanto competitivi. Forse manca un doppista puro (ruolo che avrebbe potuto ricoprire Llodra). E' un bel rischio, ma evidentemente si sentono ‘coperti’ nei singolari. In effetti, i francesi partono favoriti in tutti e quattro.
FRANCIA: 70%
STATI UNITI – GRAN BRETAGNA
Brutta tegola per Jim Courier. Che John Isner stesse male era risaputo, ma non tanto da dare forfait per l’intera serie. Il suo posto è stato preso, in extremis, dall’ex fenomeno Donald Young, subito sbattuto in campo contro Andy Murray. Young, 138esimo giocatore mai schierato dalla Davis americana, rischia di trovarsi sul 2-2 a giocare un drammatico match contro Daniel Evans. Sarebbe una sfida-simbolo della Davis. Ed è probabile che vada davvero così: Andy Murray è decisamente favorito nei due singolari, mentre Querrey lo è altrettanto contro Evans. Doppio? I gemelli Bryan sono favoriti a prescindere, anche se stanno perdendo qualche colpo. L’impressione è che la Gran Bretagna abbia un’ottima chance per espugnare il Petco Park. Può essere una delle sfide più equilibrate ed emozionanti del weekend. Non sappiamo chi vincerà, ma da amanti della vecchia Insalatiera ci auguriamo un bel singolare da cinque set sul 2-2.
GRAN BRETAGNA: 45%
KAZAKISTAN – BELGIO
Un match che potrebbe tranquillamente giocarsi nel Gruppo 1 offre la possibilità di centrare i quarti. Al Centro Tecnico di Astana, Kukushkin e Golubev hanno qualcosa in più rispetto a un Belgio rimasto orfano di Xavier Malisse. Si pensava che David Goffin facesse qualcosa di più, invece non ha sfondato. E non ci si può aspettare chissà cosa da Ruben Bemelmans, che a 26 anni ha abbandonato ogni velleità di grandezza. Per la prima volta, il Kazakistan schiera un giocatore veramente indigeno: Denis Yevseyev, numero 656 ATP, si godrà l’ambiente al posto di Yuri Schukin. Lo scorso anno, il Kazakistan ha buttato via la chance di centrare una clamorosa semifinale: quest’anno, l’obiettivo è tornare almeno tra le prime otto. Probabilmente ce la faranno, anche se continua a sfuggirci il senso di questa maxi-operazione commerciale. Non sembra che gli oriundi abbiano creato chissà quale movimento. Forse bisogna aspettare ancora un po’.
KAZAKISTAN: 70%
SERBIA – SVIZZERA
Poteva essere un match esaltante, rischia di essere una passeggiata. La disastrata Serbia si affida al servizio-bomba di Ilja Bozoljac, chiamato a seppellire Roger Federer: sarà molto difficile. Da parte sua, non si vede come Stan Wawrinka possa perdere contro Dusan Lajovic. Certo, il doppio serbo sembra leggermente superiore (a meno che non giochino davvero Wawrinka-Federer), quindi la sfida potrebbe prolungarsi al terzo giorno. Ma se anche fosse, i primi a scendere in campo sarebbero Lajovic-Federer. Con tutto il rispetto, nella recente finale contro la Repubblica Ceca, il giovane serbo si è rivelato del tutto inadeguato. Per questo, la Svizzera passerà il turno e giocherà un quarto di finale da favorita. Sembrano esserci tutte le condizioni affinchè i rossocrociati possano arrivare in fondo. Molto dipenderà dalla disponibilità di Roger Federer: per i quarti non dovrebbero esserci problemi, mentre un’eventuale semifinale dopo lo Us Open potrebbe creargli qualche problema. Tuttavia, anche negli anni d’oro, si è spesso sobbarcato trasferte intercontinentali pur di esserci. Insomma, pootrebbe essere l’anno buono. Con un Wawrinka così, come si può rinunciare?
SVIZZERA: 85%
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