Finita la guerra, riprese le pubblicazioni dopo un periodo di sospensione ordinato dal ministro fascista della cultura popolare, il nostro giornale torna a occuparsi solo di tennis a“La nostra sciatrice e tennista azzurra Ester Alliata è stata gravemente ferita ad un braccio e ad una gamba in seguito al barbaro mitragliamento di un treno delle Ferrovie Nord presso Cislago


Finita la guerra, riprese le pubblicazioni dopo un periodo di sospensione ordinato dal ministro fascista della cultura popolare, il nostro giornale torna a occuparsi solo di tennis

“La nostra sciatrice e tennista azzurra Ester Alliata è stata gravemente ferita ad un braccio e ad una gamba in seguito al barbaro mitragliamento di un treno delle Ferrovie Nord presso Cislago.” Ancora nelle notizie varie tre piccolissime righe a fondo pagina, nell’angolino: “Nella guerra contro il Giappone sono morti i due più noti tennisti d’Australia, Jack Crawford e Adrian Quist, ambedue ufficiali d’aviazione.” Il cuore ci sanguina. Tre centimetri sopra, una bella foto: “Nozze Quintavalle -Albertini. La brava e simpatica tennista ha sposato a Milano l’ing. Gianni Albertini, figura ben nota….” aumenta lo sconforto. Anche Crawford e Quist erano abbastanza noti. Crawford, il gentiluomo dalla racchetta a testa quadrata ha vinto Parigi, Wimbledon e quattro volte in Australia. Quist si è imposto due volte in Australia (dieci in doppio). Può tutto ciò avere fine in due mini-righe a fondo pagina? Per fortuna il nostro occhio scorre la lista dei vincitori in Australia. Non so Crawford, ma Quist vince per la terza volta nel ‘48 e va in finale con Bromwich nel doppio del ‘51. Si arguisce che il buon Adrian non dovesse essere poi così morto dal momento che Bromwich tirava notoriamente piano e doveva aver bisogno di qualcuno molto vivace che gli chiudesse i punti a rete. Non resta che augurarsi che anche Crawford sia defunto come Quist. Difatti lo sentiremo nel ’53 commentare il gioco di Gardini.
In mezzo a un profluvio di foto calcistiche a base di segatura davanti alle porte, un servizio, oseremmo dire moderno: La psicanalisi e il tennis.
Poi liberati che il ciel ti libera! E’ finita. Solo che è finita anche la celebrazione sistematica. Nel giro di un fascicolo, tutti antifascisti. “ …il duce (minuscolo) – ma non aveva altre cose di cui occuparsi questo fantoccio che non senti il coraggio di non rispettare neppure dopo morto?- aveva notato la “stridente stonatura” della nostra rivista. Perciò aveva decretato la fine di “Tennis Calcio Sci” causa mancanza carta per stampa. La lotta sorda che il fascismo repubblichino ha condotto contro lo sport nei venti mesi in cui è rimasto purtroppo al potere (rovinando questa nostra Italia settentrionale, (sic) che è il cervello della penisola) è uno dei tanti documenti d’infamia lasciati da Mussolini, Mezzasoma e dai vari gerarchi e gerarchetti.”
Chi dirige la rivista se la prende con i repubblichini e potremmo essere d’accordo. Ma il voltafaccia da un numero all’altro è così repentino che ci assale il dubbio di aver sfogliato troppo in fretta, saltando qualche annata. Com’è difficile il giusto equilibrio!
E lascia pure che Bossi, Scotti e Rado ricomincino gli allenamenti.

1943 – Chi ha vinto gli Slam
Parigi non disputato

Wimbledon
non disputato
USA
singolare maschile: F. A. Parker; singolare femminile: S.H. Palfrey
Australia non disputato


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