WIMBLEDON. La milanese fa il suo dovere e lascia appena quattro giochi alla Zakopalova. E’ la 17esima volta che raggiunge almeno gli ottavi in uno Slam. Ora c’è il muro Kvitova.
Francesca Schiavone proverà a sgambettare la Kvitova
Di Riccardo Bisti – 30 giugno 2012
Volendo riassumere tutto in due parole, basterebbe scrivere “Brava Francesca”. La Schiavone ha fatto quello che doveva fare per battere Klara Zakopalova (ex signorina Koukalova) con il punteggio di 6-0 6-4. Non era un match facile, perché la ceca sta attraversando un buon momento. Il mix tra il buon tennis della Schiavone e una prestazione disastrosa, tuttavia, hanno sigillato una partita (quasi) a senso unico, in cui la ceca è stata una “banca” di errori, soprattutto con il dritto. La Schiavone, dall’alto della sua esperienza, ha preso atto delle difficoltà dell’avversaria e ne ha tratto il massimo vantaggio. Nel primo set non c’è stata partita. La Zakopalova era totalmente assente, incapace di imbastire una strategia. Ha racimolato la miseria di 9 punti. Non poteva andare avanti così: nel secondo set ha cercato di mettere un po’ di ordine al suo tennis e c’è stata quantomeno partita. Ha tenuto i primi tre turni di servizio. E sul 3-2 si è trovata 0-30 sul servizio della Schiavone. La partita avrebbe potuto girare, anche perché il campo 12 le evoca ottimi ricordi: nel 2010, sempre al terzo turno, eliminò Flavia Pennetta sbarrando alla brindisina una possibile autostrada verso le semifinali. Ma oggi era un’altra storia. La Schiavone ha trovato il break al settimo game e ha condotto tranquillamente fino al 6-4 finale, riprendendo l’ultimo game da 15-30.
Per la Schiavone è la 48esima partecipazione consecutiva a un torneo del Grande Slam, ed è la diciassettesima in cui approda almeno agli ottavi di finale. Tuttavia è solo la seconda a Wimbledon, Slam storicamente più ostico. Eppure Francesca ha tutto per giocare bene sull’erba. Discreto servizio, una buona mano sotto rete e uno straordinario rovescio in slice, linguaggio pressochè sconosciuto nel tennis femminile. Ad ogni modo, il lavoro con Francesco Elia (presente in tribuna accanto a Flavia Pennetta, sua compagna di doppio) sta iniziando a pagare. La sensazione è che si sia finalmente liberata della pressione che l’ha accompagnata fino a Parigi. Così può esprimere la sua creatività. E farci divertire. Purtroppo, negli ottavi, troverà la peggiore avversaria possibile: Petra Kvitova sta crescendo turno dopo turno, e ha spazzato via Varvara Lepchenko con il punteggio di 6-1 6-0. I precedenti dicono 2-1 per la ceca, che ha vinto i due scontri diretti giocati nel 2012. In Fed Cup, in condizioni piuttosto veloci, la Schiavone ha fatto la sua partita. E’ da lì che dovrà ripartire.
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