Le motivazioni più strane date dai tennisti positivi all’antidoping. Messe insieme, fanno quasi sorridere: mal di testa, jet-lag, baci rubati, gravidanze interrotte… 
Ancora oggi, la Karatantcheva sostiene di essere risultata positiva a causa di una gravidanza interrotta

Di Riccardo Bisti – 5 novembre 2013

 
Quando si parla di doping, il mondo del tennis si divide in colpevolisti e innocentisti. I primi ritengono che le prestazioni atletiche di diversi giocatori sia eccessiva e impossibile da ottenere nutrendosi solo a pane e acqua. Gli altri sostengono che il tennis abbia una componente tecnica troppo forte per poter essere condizionata dalla forza fisica. “Non c’è medicina che insegni un colpo come questo” è una delle frasi ricorrenti. Nel giorno in cui il CAS di Losanna ha ridotto da 18 a 12 mesi la sanzione per Viktor Troicki (colpevole di non aver lasciato un campione di sangue durante un controllo antidoping a Monte Carlo), vale la pena dare un’occhiata alle 10 motivazioni più curiose (o vogliamo chiamarle scuse?) sostenute dai tennisti per giustificare l’assunzione di sostanze vietate. Negli ultimi 10 anni ne abbiamo lette e sentite di tutti i colori. Se è vero che ogni caso è una storia a sé ed è sbagliato generalizzare, leggerle tutte insieme fa scappare un sorriso amaro. A volte, la fantasia può raggiungere livelli eccezionali. Ecco la Top-10.
 
10) GLI INTEGRATORI CONTAMINATI DI RUSEDSKI
Il britannico è stato scagionato perché il nandrolone trovato nel suo corpo era negli stessi integratori distribuiti dall'ATP. “E’ stato molto doloroso essere considerato un imbroglione quando sai di non aver fatto nulla di male” disse Rusedski. E’ incredibile, tuttavia, che la stessa Associazione Giocatori abbia “dopato” a sua insaputa diversi giocatori. E come mai fu trovato positivo soltanto lui?
 
9) IL JET-LAG DI ROBERT KENDRICK
Il jet-lag è uno dei peggiori nemici dei tennisti, costretti a vagare da un continente all’altro. Stufo di questa situazione, Robert Kendrick avrebbe preso delle pillole per dormire. La federazione internazionale ha creduto alla sua tesi, ma lo ha ugualmente punito perché “ogni atleta è responsabile di quello che entra nel suo corpo”. A quanto pare, Kendrick era l’unico a prendere quelle pillole…
 
8) I FARMACI DELLA MOGLIE DI PUERTA
Mariano Puerta è stato l’unico ad essere pizzicato in due occasioni. La seconda positività è avvenuta durante il Roland Garros 2005, quando giunse in finale. Gli trovarono l’etilefrina e gli diedero otto anni, poi ridotti a due perché i suoi avvocati dimostrarono la tesi che aveva inavvertitamente bevuto da un bicchiere della moglie, che in quel periodo stava assumendo una medicazione contenente il farmaco proibito. Ma perché Puerta avrebbe dovuto bere dal bicchiere della moglie e poche ore dalla finale del Roland Garros? E come ha fatto a sbagliarsi, proprio in un momento così importante?
 
7) L’ASSISTENZA SOSTANZIALE DI ODESNIK
L’americano si è preso due anni perché gli avevano trovato fiale di ormone della crescita nella valigia. Lui provò a dire che gli erano state regolarmente prescritte da un medico, ma non fu in grado di produrre un solo certificato. Tuttavia, la pena gli è stata dimezzata per una presunta “assistenza sostanziale” fornita alle autorità. Nessuno ha capito bene in cosa consista questa collaborazione. Di sicuro ha rilasciato qualche testimonianza sul fenomeno delle scommesse. Una sorta di “pentito” applicato al tennis: informazioni in cambio di uno sconto di pena.
 
6) GASQUET E IL BACIO ALLA COCAINA
Forse la vicenda più famosa. Gasquet, in questi giorni impegnato alle ATP World Tour Finals, ha affogato i dispiaceri per una sconfitta trascorrendo una serata in un nightclub di Miami, dove avrebbe conosciuto una ragazza francese di nome Pamela. I due si sono baciati e in quel modo la cocaina sarebbe entrata nel corpo di Gasquet: i suoi avvocati hanno fatto un lavoro monumentale e hano convinto il CAS ad annullare la sanzione. Nessuno ha mai sentito una dichiarazione pubblica di questa Pamela. “Avevo più chance di fare il Grande Slam che risultare positivo alla cocaina” disse il francese.
 
5) LA BUGIA DI ANDRE AGASSI
Il Cristal Meth è una metanfetamina associata più al sottoproletariato americano che a un campione di tennis. Eppure, nel suo 1997 nero, Agassi ne sniffò una striscia su consiglio del suo amico “Slim” (nessuno ne ha mai scoperto l’identità). “Prendine un po’ e ti sentirai come SuperMan” Dopo l’assunzione, Agassi sentì le ali ai piedi. Nel suo libro-cult, “Open”, ha raccontato di aver sentito così tanta energia da aver ripulito casa da cima a fondo. L’ATP lo beccò e lui scrisse una lettera piena di menzogne, dicendo che la sostanza si trovava in una bevanda “arricchita” a sua insaputa dall’assistente. L’ATP gli credette e insabbiò tutto. Chissà quanti casi di questo tipo ci saranno stati negli anni 90. Pedro Munoz, ex presidente della federtennis spagnola, disse di averne visto almeno un altro.
 
4) HINGIS: “MAI PRESO COCAINA!”
La seconda carriera di Martina Hingis è terminata nel 2007 quando le trovarono inconfondibili tracce di cocaina. 42 nanogrammi. Lei disse di non aver mai preso cocaina, nemmeno a scopo ricreativo, e si sottopose a un test del capello per dimostrare che nei 90 giorni successivi non aveva assunto nulla. Negò con forza, ma rinunciò a difendersi e si ritirò dal tennis. Nessuno ha mai capito come sia davvero finita la coca nel suo corpo.
 
3) LA PERDITA DEI CAPELLI DI MARIANO HOOD
Il tribunale indipendente ha creduto alla storia del doppista argentino Mariano Hood, cui fu trovata la finasteride. A suo dire, si trovava in un prodotto utilizzato per contrastare la caduta dei capelli. Si tratta di una sostanza proibita perché maschera le sostanze effettivamente dopanti. Gli diedero un anno di squalifica, come a tanti connazionali (Chela, Coria, Canas e lo stesso Puerta). Nei primi anni 2000 si scatenò una caccia agli argentini. Ancora oggi non si sa se fu persecuzione o c’era davvero un doping sistematico.
 
2) IL MAL DI TESTA DI KAROL BECK
A pochi giorni dalla finale di Coppa Davis contro la Croazia, cui aveva contribuito ad arrivare, lo slovacco scoprì di avere un bel po’ di clembuterolo nell'organismo. Lui stesso si disse non sicuro di come aveva fatto a ingerirlo: parlò di un paio di possibilità: o l’aveva ingerito bevendo un drink in un nightclub di Bratislava, oppure quando aveva assunto alcune pillole contro il mal di testa, utilizzate dalla madre e trovate casualmente in casa. Non gli hanno creduto e gli hanno rifilato due anni.
 
1) SESIL INCINTA A 16 ANNI!
Questa è clamorosa, anche se (parzialmente) giustificata dalla giovane età all’epoca dei fatti. Sesil Karatantcheva è stata una delle ultime baby-prodigio del tennis, capace d raggiungere i quarti al Roland Garros a 15 anni. L’anno dopo le trovarono il nandrolone e lei uscì con la “scusa delle scuse”. La sostanza si sarebbe formata in modo naturale nel suo corpo a causa di una gravidanza interrotta. Dopo aver scontato la squalifica, è tornata ma non è più stata quella di prima. Anni dopo, le hanno chiesto se l’aborto fosse ancora la sua spiegazione per l’accaduto, lei ha detto: “Si, principalmente si. Ho avuto un’adolescenza molto dura”.