La morte del torneo ATP di Valencia è molto più che un semplice addio. E' il simbolo di un'epoca che si conclude, o che sta per terminare. I vari cambi di sede hanno sfumato il ricordo, eppure è stato il primo torneo ATP giocato da Rafael Nadal. Nel 2002, quando l'evento si giocava a Maiorca, un Rafa ancora 15enne vinse la sua prima partita contro Ramon Delgado prima di perdere da Olivier Rochus. Allora numero 762 ATP, con quel risultato guadagnò circa 150 posizioni. Ma c'è un aneddoto ancor più gustoso: l'anno prima, a margine del torneo, era in programma un'esibizione tra Boris Becker e Pat Cash. Poco prima di scendere in campo, “Bum Bum” diede forfait e Cash si trovò davanti un ragazzino del posto. Scese in campo nervoso, pensando a come fare per lasciargli qualche game senza dare nell'occhio. Quel ragazzino si chiamava Rafael Nadal Parera e fu lui ad aver problemi nel concedere qualcosa all'ex campione di Wimbledon. C'è anche questo nella storia di un torneo che ha vivrà il suo ultimo atto tra una decina di giorni, quando il Board ATP si riunirà a Londra per ratificare il passaggio già firmato tra i vecchi e i nuovi organizzatori. Juan Carlos Ferrero ha venduto il torneo a un impresario belga per una cifra intorno al milione e mezzo di euro. L'accordo era già stato raggiunto durante il torneo, ma la firma è arrivata nella mattinata di mercoledì e la documentazione è stata inviata all'ATP: salvo imprevisti, il semaforo verde arriverà domenica 15 novembre. L'offerta belga ha superato quelle pervenute dalla Cina e da Bilbao. La città basca era l'opzione preferita dagli organizzatori, poiché avrebbe mantenuto il torneo in Spagna. “Abbiamo avuto qualche riunione con Bilbao, ma in questo momento l'opzione più probabile è il Belgio, anche se non è sicuro al 100%” aveva detto Ferrero un paio di giorni fa, quando la firma era ormai imminente. La scelta belga soddisfa sia gli organizzatori che l'ATP, il cui obiettivo era mantenere il torneo in Europa.
LE REMOTE CHANCE DI BILBAO
L'offerta cinese era molto vantaggiosa dal punto di vista economico, ma l'ATP non vedeva di buon occhio il trasferimento in Asia, mentre quella di Bilbao era inferiore sul piano economico. In teoria, i baschi hanno ancora qualche chance: se dovessero presentare un'offerta più elevata, le cose potrebbero tornare in ballo in extremis. Se tutto va come previsto, il nuovo padrone del torneo sarà un belga che di recente ha acquistato Chris Evert Academy Boca Raton e vorrebbe acquistare i diritti di più tornei possibili. “Noi siamo un'impresa che aveva raggiunto un accordo con altre imprese per organizzare il torneo – ha detto uno sconsolato Ferrero – purtroppo negli ultimi due anni la Generalitat Valenciana non ha rispettato gli accordi, costringendoci a una decisione che non ci piace. Noi avremmo preferito affittare la data per poi riportarla a Valencia tra qualche anno, ma in questo momento l'opzione migliore è il Belgio”. Sparisce dunque un torneo che in 20 anni di storia ha cambiato diverse sedi e persino superficie.
UNA STORIA SUGGESTIVA
La prima edizione risale al 1995, quando si giocò presso il Club de Tenis de Valencia: gli organizzatori furono nientemeno che Emilio Sanchez e Sergio Casal. Dopo appena un anno, il torneo si è spostato a Marbella (1996 e 1997) salvo poi vivere cinque edizioni nella Plaza de Toros di Maiorca, dove c'è stato l'esordio di Nadal nel circuito ATP. Nel 2003 è tornato alla sede originaria, poi nel 2009 la svolta: la riforma del calendario ATP gli ha conferito lo status di ATP 500, spostandolo da aprile a ottobre e abbandonando la terra battuta in favore del cemento indoor. I giocatori e il pubblico hanno apprezzato un evento giocato in una sede suggestiva (l'Agorà presso la Città delle Arti e delle Scienze di Valencia) e in un clima molto favorevole rispetto, per esempio, al diretto concorrente: Basilea. Oltre al torneo ATP, Ferrero e i suoi soci (tra loro c'è anche David Ferrer) si erano inventati alcuni eventi collaterali: un torneo giovanile e il Master Nazionale del tennis in carrozzina. “Tutte iniziative molto apprezzate – racconta Ferrero – tanto che altri tornei ci hanno copiato il format. Penso ad Amburgo e addirittura alle ATP World Tour Finals, che quest'anno lanceranno un torneo riservato agli Under 14. Ci piacerebbe mantenere questi eventi, anche se non saranno più legati al torneo ATP e dunque potrebbero giocarsi in altra data. Resta la grande delusione, anche per il pubblico: in tanti mi fermavano per strada chiedendomi del nostro futuro”. I sentimenti sono importanti, anche nel tennis. Ma i soldi lo sono ancora di più.