Un gesto volgare, disgustoso. Ancora più grave perché premeditato. Nel prossimo weekend non si giocheranno soltanto i match del World Group di Coppa Davis, ma anche quelli dei vari Gruppi Zonali. In Sudamerica, il Cile ospita l'Ecuador. I cileni partono favoriti e, in caso di vittoria, troverebbero gli eterni rivali argentini. Fa parte dello staff anche Marcelo Rios, ex numero 1 ATP che si è spesso fatto notare per comportamenti oltre i limiti del lecito. Proprio Rios si è reso protagonista di un episodio che ha rivoluzionato una giornata altrimenti tranquilla. Dopo un paio d'ore di lavoro, il n.2 del team Gonzalo Lama stava rispondendo alle domande dei giornalisti. In quel momento Rodrigo Valdebenito, capufficio stampa della federtennis cilena, ha informato giornalisti e troupe televisive che Rios era disponibile a parlare con loro “ma soltanto di Coppa Davis”. Tutto normale, tutto tranquillo. Indossando un paio di occhiali da sole, Rios si è messo a disposizione dei microfoni. Alla prima domanda, normalissima (gli è stato chiesto come aveva visto i componenti del team), ha sorpreso tutti. “Come dice il mio amico personale Diego Armando, “que la chupen” tutti voi, perché io non parlo con nessun giornalista”. Qualcuno ha sorriso d'incredulità, qualcun altro è rimasto interdetto. Come a voler proseguire la pantomima, Rios ha chiesto se ci fossero altre domande. Gli hanno chiesto le sensazioni dopo aver visto la futura ministra dello sport Pauline Kantor. Altra risposta premeditata: “siganla chupando” (in due parole, continuate a ….), dopodiché ha preso le sue cose ed è andato direttamente alla sua auto. Sorpresi e profondamente offesi, i giornalisti si sono rivolti a Valdebenito chiedendogli di pubblicare un comunicato di scuse. Lui si è limitato ad allargare le braccia: “È il Chino, sapete bene com'è”.
LA PRESUNTA ESIBIZIONE CON AGASSI
Non è finita qui: dopo una riunione con gli altri componenti del team, il capitano Nicolas Massu si è concesso agli organi di comunicazione. “Ma non dirò niente di Rios perché mi trovavo in riunione. Parlo soltanto della Davis”. A quel punto, la conferenza si è bloccata e lui ha insistito. “Mi volete chiedere cose sportive? In quel caso posso rispondere”. Nessuna domanda. Il gesto di Rios è inspiegabile: ha sempre avuto problemi con i giornalisti, ma stavolta non è in nessun modo giustificabile. È stato lui a manifestare la disponibilità a parlare, poi ha scatenato le sue volgarità. È forse possibile trovare una spiegazione: fatto avviene poche ore dopo che Rios aveva incontrato la futura Ministra dello Sport Pauline Kantor e la diffusione di una notizia: tra un paio di mesi dovrebbe giocarsi un'esibizione a Santiago del Cile per festeggiare il ventennale della salita a numero 1 del mondo. Era il 29 marzo 1998 quando batté Andre Agassi in finale a Miami, diventando il primo tennista sudamericano a salire in cima al mondo. L'evento potrebbe tenersi in un campo provvisorio costruito nei pressi della “Moneda”, palazzo presidenziale dove il neopresidente Sebastian Pinera sta per stabilirsi. L'investimento complessivo sarebbe di circa un miliardo di pesos cileni, circa 1.350.000 euro. “Sono la persona scelta dal presidente Pinera per ringraziare il Chino per il grande appoggio che ci ha dato in campagna elettorale – aveva detto la Kantor, che peraltro fa la giornalista, in visita al team di Coppa Davis – sono qui per sostenere il team e parlare con Marcelo su come possiamo festeggiare il ventennale dalla sua salita al numero 1”. Qualche ora dopo la pubblicazione della notizia, la Kantor aveva precisato che non c'erano ancora decisioni su come organizzare l'evento, soprattutto sul piano economico. Evidentemente, la pubblicazione di certe notizie (peraltro non smentite del tutto) ha fatto arrabbiare Rios, il quale ha pensato bene di vendicarsi. E lo ha fatto a modo suo. In quasi tutto il mondo, il suo gesto avrebbe delle conseguenze. Chissà se in Cile sarà così.