Madison Keys ricomincia da Stanford. Al Bank of the West Classic, la ragazza del Rock Island torna al successo dopo oltre un anno di digiuno e si assicura il terzo titolo in carriera , il primo lontano dall’erba. In finale, Madison ha regolato la connazionale Coco Vandeweghe col punteggio di 7-6(4) 6-4, coronando una cavalcata trionfale, inaspettata alla vigilia. Rientrata nel tour solamente ad inizio marzo per via di un doppio intervento al polso sinistro, prima di Stanford, aveva colto 5 vittorie complessive in stagione. Grazie a questo successo, l’allieva di Lindsay Davenport conquista il primo titolo in casa, ritorna in top 20 (più precisamente al numero 17) e risale nella WTA Race, che la vedeva sino a qualche giorno fa fuori dalle prime 100 al mondo. Con questo successo, si ritaglia il ruolo di potenziale mina vagante in vista dello Us Open, al via il prossimo 28 agosto. Niente da fare per Coco Vandeweghe, battuta per la seconda volta in carriera da una connazionale all’atto conclusivo di Stanford. Cinque anni fa fu Serena Williams a spegnere i sogni di gloria della due volte vincitrice del torneo di ’s-Hertogenbosch.
SOLIDITA' E SANGUE FREDDO
I destini troppo simili finiscono prima o poi per dividersi, come una reazione allergica alla troppa affinità. Prima del torneo di Stanford, sia Keys che Vandeweghe erano accomunate da due fattori: due titoli a testa, entrambi sull’erba, nessun successo negli Stati Uniti. Il fato ha voluto che si scontrassero per la prima volta in carriera in una finale di un torneo americano, rigorosamente sul cemento. Una settimana da incorniciare per Madison Keys che, a differenza del passato, ha mostrato continuità di rendimento ma soprattutto di risultati, sapendo dar seguito alla prestigiosa vittoria su Garbine Muguruza. "Sapevo solo che se avessi continuato a tenere i miei turni di servizio servizio, avrei avuto possibilità di fare successivamente il break – ha dichiarato la Keys – Sono stata calma e non ho avuto alcuna tensione fino a quando sono arrivata 30-0 nell’ultimo game di battuta. Lì un po’ di pressione l’ho avvertita”. Cinica e coraggiosa, soprattutto nelle tre palle break salvate in tre diversi turni di battuta, l’attuale numero 17 del ranking WTA, dopo un set point mancato nel decimo game, ha avuto bisogno del tie-break per aggiudicarsi il primo parziale. Si è visto un tennis propositivo ed aggressivo da parte di entrambe, in un incontro condito da tanti vincenti (23 per Keys, 20 per Vandeweghe) in cui a prevalere è stata la maggiore bravura di Keys in risposta e nella gestione dei momenti chiave del match. Nel secondo set è stato fatale l’unico break della partita: sul 4-4, Vandeweghe è incappata in un game storto commettendo quattro errori non forzati. A quel punto, una volta andata a servire per il titolo, la tennista di Rock Island ha chiuso con grande autorità il proprio turno di battuta assicurandosi il suo primo titolo "americano", peraltro in un torneo che ha vissuto la dodicesima finale tra tenniste americane E adesso, con una Keys così, American Dream fa rima con Us Open.
Madison Keys (USA) b. Coco Vandeweghe (USA) 7-6(4) 6-4