Velata polemica a distanza fra Nadal e Luiz Carvalho, direttore dell’ATP 500 di Rio de Janeiro. Dopo tre partecipazioni Nadal ha detto “no” per motivi climatici. In Brasile non ci stanno (“l’umidità c’era anche quando ha vinto il torneo”) e rilanciano con Nishikori.
La prima parte della stagione 2017 segnerà alcuni cambiamenti nelle abitudini di Rafael Nadal. Da quando nel 2012, dopo tre anni senza disputare alcun torneo nel mese che separa l’Australian Open dal Masters 1000 di Indian Wells, il maiorchino ha deciso di tornare a giocare anche in quel periodo, aveva sempre scelto di farlo nei tornei della Gira Sudamericana sulla terra battuta, fra Acapulco (quando ancora si giocava sul rosso), San Paolo, Buenos Aires e Rio de Janeiro. Quest’anno, invece, ha deciso di cambiare tutto. Niente più terra ma solo cemento, con gli ATP 500 di Rotterdam e Acapulco. Ciò che sorprende è la ragione: motivi di salute. Secondo Nadal, da quelle parti le condizioni climatiche sono estreme per giocare a tennis, tanto che l’ATP dovrebbe collocare quei tornei in un periodo diverso dell’anno. La causa è l’umidità estrema, soprattutto a Rio, che mette in seria difficoltà i giocatori e che gli ha creato più di un problema. “Quando gioco voglio divertirmi – ha detto a ottobre – e negli ultimi due anni non l'ho fatto, perché quando mi allenavo iniziavo a sudare eccessivamente dopo soli dieci minuti”. 
 
Da lì la decisione di modificare la sua programmazione, che non è andata del tutto giù agli organizzatori del Rio Open, che da quando nel 2013 è stato promosso ad ATP 500 aveva trovato proprio in “Rafa” la sua stella. “La sua rinuncia non è dipesa da noi – ha precisato il direttore del torneo Luiz Carvalho – e siamo rimasti sorpresi dalle sue parole. Ha vinto il nostro torneo nel 2014 e non si è mai lamentato dell’umidità. Come c’era nel 2015 e nel 2016, c’era anche nell’anno del suo successo. Tuttavia, ha il diritto di scegliere i tornei che preferisce, la gente di Rio lo adora e speriamo di riaverlo con noi nel 2018”. Perso Nadal, in Brasile sono corsi ai ripari, chiudendo un contratto con Kei Nishikori. “Dopo tre anni – ha detto sempre Carvalho all’agenzia Efe – un cambiamento ci voleva. Nishikori è un giocatore di punta, ha un ranking migliore rispetto a Nadal (altra frase che lascia intendere come non abbia digerito la sua rinuncia, ndr) e sarà uno dei protagonisti del futuro, così come Dominic Thiem. Il nostro pubblico deve essere felice di queste novità”. Il direttore non ha nascosto il sogno di un'ulteriore promozione a Masters 1000, anche se al momento appare un’ipotesi remota. Nel frattempo, nel 2017 al Jockey Club Brasileiro giocatori e pubblico troveranno un impianto più ampio del 20%.