NON CE N'È PER NESSUNOThe crown remains firmly in place!
— Tennis TV (@TennisTV) 20 aprile 2018
of clay @RafaelNadal improves to 66-4 lifetime at #RolexMCMasters with 6-0 6-2 demolition of Dominic Thiem. pic.twitter.com/qOHgzzuuu9
Qualche ora dopo quel match romano, un fortissimo temporale avrebbe allagato il Foro Italico, come se Giove Pluvio avesse deciso di protestare, mentre stavolta il temporale è stato Nadal, al comando della partita dal primo all’ultimo punto, senza traccia di una singola difficoltà. Al termine del match Thiem si è portato negli spogliatoi una buona dose di colpe, perché contro Nadal, sulla terra, servire il 41% di prime palle equivale a un mezzo suicidio, così come commettere 25 errori gratuiti sugli 86 punti giocati. Ma l’impressione è che, anche contro un avversario in altre condizioni, l’esito finale della partita non sarebbe stato poi così diverso. L’episodio di Roma è destinato a rimanere un caso isolato, anche per questioni tecniche. Per quanto il loro stile di gioco sia diverso, i punti di forza di Thiem (tennis fisico, energico, di resistenza) sono anche alcune delle principali armi di Nadal, con la differenza che fanno più male le sue. Contro un avversario superiore in ogni zona del campo, per stare in partita Thiem è obbligato a giocare al 110%. Se non succede, c’è il rischio concreto che vada a finire come nel Principato, con uno che lascia il campo con le ossa rotte e l’altro che non fa nemmeno in tempo a sudare, e ribadisce le sue intenzioni per la stagione sul rosso. In tre partite Nadal ha perso 11 game, contro Grigor Dimitrov (6-4 7-6 a un buon Goffin) ha buone chance di smarrirne meno, e anche quest’anno c’è il rischio che sul rosso si giochi solo ed esclusivamente per il secondo posto. Non che sia una sorpresa, ma invece che diventare via via più facile col passare degli anni, batterlo sul rosso sembra invece sempre più complicato.
MASTERS 1000 MONTE CARLO – Quarti di finale
Rafael Nadal (ESP) b. Dominic Thiem (AUT) 6-0 6-2