Marco Giraldi, numero 694 ATP, gira per l’Europa a bordo di un furgone e si compra i pasti al supermercato. E pensare che suo padre era il portiere del Boca Juniors….
Marcos Giraldi Requena compirà 20 il prossimo 26 novembre
TennisBest – 16 ottobre 2013
Dopo aver raccolto le testimonianze di alcuni giocatori da futures, che denunciavano (sia pure in forma anonima) il proliferare di scommesse illegali nel circuito minore, Nacho Muhlenberg ha tirato fuori un’altra storia interessante dal mondo dei piccoli tornei. In verità, il tennista che vive dentro un furgone non è una novità assoluta. Chi segue i challenger italiani ricorderà bene il camper di Dustin Brown, quando aveva ancora la cittadinanza giamaicana e non aveva ancora messo ordine (e quindi risultati) nel suo tennis. Oggi è il turno dello spagnolo Marcos Giraldi Requena, giovane dalle discrete qualità ma un futuro ancora nebuloso. La sua vicenda merita di essere letta, se non altro perché certe storie di vita sono molto affascinanti. Ciò che la rende particolare, e diversa dalle altre, è il suo background familiare. Suo padre, infatti, è un ex calciatore. E’ stato anche il portiere del Boca Juniors, una delle squadre più famose al mondo. Ma non sempre la popolarità fa i soldi, e allora il giovane Giraldi si deve accontentare di girare per l’Europa a bordo di un furgone, con gli aneddoti tipici di chi è costretto a vivere al risparmio. Muhlenberg lo ha intervistato, ottenendo risposte brevi ma significative. Attualmente è numero 694 ATP, sua migliore classifica.
E’ duro essere un tennista?
No, perché faccio quello che mi piace. Ho scelto questa vita da piccolo e vivo 24 ore al giorno per il tennis.
Se vivi per il tennis…come ti finanzi?
Per fortuna, un amico di mio padre mi sta aiutando economicamente. Senza questo supporto, sarebbe impossibile.
In passato hai avuto l’aiuto di qualche organizzazione o federazione?
No, mai.
Quindi è dovuta intervenire la famiglia…
Si, grazie a mio padre, al calcio, e a tutto quello che ho guadagnato.
Il calcio?
Si, mio padre Nino era un calciatore. E’ stato il portiere del Boca Juniors.
Famiglia di sportivi!
Si, è stato riserva del “Loco” Gatti e del “Mono” Navarro Montoya.
Immagino che nemmeno per lui sia stata facile la vita da calciatore.
No. E’ andato via di casa molto giovane per aggregarsi al settore giovanile del Boca. E’ stato lì per qualche anno, poi è andato in Spagna a cercare fortuna. Ma ha giocato soltanto nelle serie inferiori.
E dopo che ha fatto?
E’ diventato allenatore e ha scoperto il tennis quando io avevo 6 anni.
Non ti ha fatto fare il portiere di calcio prima ancora che il tennista?
Si, però mi ha messo in porta e sono scappato via. Avevo paura del pallone!
Non era il tuo…
No. E’ così, automaticamente, mi ha dato una racchetta da tennis.
E’ il tuo allenatore ancora oggi?
Si. Segue il sottoscritto e i miei fratelli tutti i giorni.
E viaggia con te?
No, viaggio da solo. Mi piacerebbe che venisse, ma c’è il problema dei soldi…
Qual è stata la migliore iniziativa che hai preso per risparmiare denaro in giro per i tornei?
Mi sono comprato un furgone! Vivo lì.
Questo si che è risparmiare!
Se non avessi il furgone, non potrei giocare. Mio padre non riesce a guadagnare denaro sufficiente per mantenere i miei fratelli e il sottoscritto.
E come hai fatto?
Quest’anno ho iniziato a guadagnare qualche soldo nei tornei. Cerco di risparmiare da tutte le parti.
Spiega come fai.
Gioco più spesso il doppio, mi compro i pasti al supermercato, mi lavo gli abiti a mano, incordo le racchette agli altri giocatori, a prezzi più convenienti rispetto agli incordatori ufficiali dei tornei.
Fin dove sei arrivato con il tuo furgone?
Sono stato un mese intero in Portogallo. Poi Belgio, Svizzera, Madrid, Alicante…ho girato tutta Europa!
Sono parecchi chilometri!
Un giorno ne ho fatti 900. Viaggio quasi sempre in solitudine.
Acquistando il cibo al supermercato si risparmia molto denaro.
Moltissimo! Ormai faccio sempre così, e mangio nel furgone. Al torneo future di Sant Cugat un buono pasto costa 10 euro, mentre in Belgio si arriva a 15. In Svizzera anche 20. Acquistando al supermercato si risparmia parecchio.
Ma nel furgone c’è anche la doccia?
No. Mi faccio la doccia nelle sedi dei tornei. E’ piccola, ci sto soltanto io.
Immagino che ci siano degli aneddoti legati al furgone.
Quest’anno, in Belgio, bisognava pagare per stare in parcheggio adeguato. Allora sono andato presso un supermercato, il DIA. C’era un parcheggio e sono rimasto lì.
Hai vissuto una settimana fuori da un supermercato?
Si. Era a 15 minuti di distanza dal club. Prendevo racchette, scarpe e attrezzatura per andare ad allenarmi e giocare.
Camminando così tanto si faceva esercizio…
Andavo al mattino, giocavo, mi allenavo, dopodichè tornavo al furgone per mangiare. Di pomeriggio tornavo al circolo e alla sera di nuovo al furgone per dormire.
Nessuno ti ha detto nulla?
Si. Una volta, alle 6 del mattino, è arrivata la polizia. Mi hanno bussato per chiedermi cosa stessi facendo. Ho spiegato come potevo, nel mio inglese, che ero un giocatore di tennis, impegnato al torneo e che in un paio di giorni me ne sarei andato. Per fortuna mi hanno lasciato restare.
Cosa bisogna fare per risparmiare denaro!
Da qualche parte bisogna pur cominciare.
Alcuni giocatori scommettono?
Tema difficile. Non so, non so…
Preferisci non parlarne?
Meglio. Io non scommetto.
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