Il primo titolo WTA per la giovane russa arriva sulla terra verde di Charleston. Nel corso della settimana, Jelena Ostapenko aveva giocato meglio di lei, ma sul più bello è franata in un mare di errori gratuiti (38 a 7) e si è arresa in poco più di un'ora. “Per me è un sogno, avrei voluto fermare il tempo dopo il matchpoint”.

La terra verde è una superficie molto antica, ma in finale al WTA Premier di Charleston c'erano due giovanissime. Due teenagers, come non capitava dal 2009. Il titolo è andato a Daria Kasatkina, vincitrice su Jelena Ostapenko con un netto 6-3 6-1. Per la russa è il primo titolo WTA: “E' molto difficile esprimere come mi sento ora – ha detto Daria – è come se stessi dormendo e tutto questo non fosse reale”. Le due si conoscono bene, sin dai tempi dei tornei giovanili. Nel 2014, la Kasatkina ha vinto il Roland Garros, mentre la Ostapenko si è aggiudicata Wimbledon. Nel tour WTA si erano trovate soltanto una volta, e aveva vinto la lèttone. Ed era stata proprio lei, nei turni precedenti, a destare l'impressione migliore. In particolare, nei quarti aveva letteralmente seppellito di colpi vincenti Caroline Wozniacki. Ma la terra battuta (anche se verde) è la superficie migliore della Karatkina, che nel corso del torneo aveva superato Monica Puig, Daria Gavrilova, Irina Camelia Begu e Laura Siegemund. “Ieri ho fatto fatica a dormire – ha raccontato la vincitrice – mi sono svegliata 2-3 volte durante la notte. Ero nervosa, volevo scendere in campo e farla finita, ero davvero agitata. Ma ne è valsa la pena”. Il match è stato equilibrato in avvio: dopo uno scambio di break, la Ostapenko si è aggiudicata un lungo sesto game…ma poi ha perso nove degli ultimi dieci. E il match è terminato dopo appena 66 minuti.

TESTA DI SERIE A PARIGI
“E pensare che io ero pronta a restare in campo per 5-6 ore. Era una finale, quindi dovevo essere pronta a tutto – ha proseguito la Kasatkina – ovviamente sono felice che sia finita in un modo tutto sommato semplice. Sono orgogliosa di me stessa. Dopo l'ultimo punto, ho sentito come se stessi sognando”. La Kasatkina esprime un tennis pulito e solido, senza troppi guizzi. Ha tirato “appena” 6 colpi vincenti, peraltro a fronte di 7 errori. La differenza l'hanno fatta i gratuiti della Ostapenko. Ne ha commessi 38, un'enormità. “In effetti avevo preparato una tattica prudente, difensiva, basata sulle rotazioni. Jelena è una giocatrice aggressiva, batte le giocatrici simili a lei perché adora quel tipo di gioco. Allora ho deciso di giocare in difesa e provare a stancarla. Direi che è stata una buona tattica”. C'è un pizzico di delusione, inevitabile, per la Ostapenko. “Ho giocato bene per tutta la settimana, battendo ottime giocatrici, ma oggi non era il mio giorno. Non sentivo la palla troppo bene. Ho sbagliato troppo, anche perché lei ha difeso bene per tutta la partita. Sono cresciuta al servizio e mi muovo meglio, però ci sono ancora molte cose da migliorare”. In virtù dei risultati a Charlerston, la Kasatkina tornerà tra le top-30 e dovrebbe garantirsi una testa di serie al Roland Garros, mentre la Ostapenko ritroverà le top-50. La russa si aggiunge a un albo d'oro di tutto rispetto, che comprende ex numero 1 come Graf, Navratilova, Hingis e Venus Williams. “Non mi rendo ancora conto di quello che è successo, quindi provo a godermi ogni istante. Dopo il matchpoint, mi sarebbe piaciuto poter fermare il tempo”. La sensazione è che avrà altre chance per vivere emozioni di questo tipo. Soprattutto sulla terra.

WTA PREMIER CHARLESTON – Finale
​Daria Kasatkina (RUS) b. Jelena Ostapenko (LET) 6-3 6-1