Grazie a un paio di mesi d'oro a livello ITF, la 18enne ucraina Dayana Yastremska è diventata la prima giocatrice classe 2000 a entrare fra le top-100. Non è un primato di precocità, ma segna l'arrivo del nuovo millennio nel tennis che conta. Ride l'Ucraina: ora hanno Elina Svitolina, e con Yastremska e Kostyuk il futuro si annuncia davvero interessante.Il ranking è ancora a tre cifre, ma il primato c’è e sarà per sempre di Dayana Yastremska. La classifica WTA pubblicata lunedì parla chiaro: salendo al numero 100 la diciottenne ucraina, nata il 15 maggio del 2000, è diventata la prima giocatrice nata nel nuovo millennio a conquistare un posto nelle top-100 mondiali, uomini compresi. Nel maschile c’è il canadese Felix Auger-Aliassime che bussa alla porta dei grandi, e a giudicare dalla sua crescita gli apriranno molto presto, mentre fra le ragazze ce l’ha fatta lei, nata a Odessa come Elina Svitolina (con la quale condivide la stessa agenzia di management) e capace di balzare fra le prime 100 grazie a un paio di mesi d’oro a livello ITF. Da metà maggio ha inserito il turbo e si è presa un bel risultato dopo l’altro: finale a Cagnes-Sur-Mer e a Ilkley, titolo all’Antico Tiro a Volo di Roma e semifinale a Budapest, quest’ultima foriera di 50 punti tondi tondi, perfetti per conquistare l’atteso traguardo. Non è neanche lontanamente un record di precocità, e addirittura ci sono sette campionesse che alla sua età avevano in tasca uno o più titoli Slam, da Tracy Austin a Maria Sharapova, passando per Serena Williams, Hingis, Seles, Sanchez e Graf, ma dal punto di vista simbolico è un risultato di valore, perché segna l’arrivo del nuovo millennio nel tennis che conta. Curiosamente, in due fasi della crescita della giocatrice ucraina c’è la mano di altrettanti tecnici italiani: fra il 2013 e il 2014 si è allenata per oltre un anno col giovane bresciano Gianluca Marchiori, poi ingaggiato da Magnus Norman per la sua accademia di Stoccolma, mentre dal marzo del 2017 al febbraio scorso al suo angolo c’è stato Marco Girardini. Il tutto sempre col padre Oleksandr come guida e anche il supporto di Gavin Hopper, in passato coach di Monica Seles, modello di Dayana – come come Federer – negli anni della crescita."IL TALENTO, DA SOLO, NON SERVE A NULLA"
“Per me poter iniziare a giocare i tornei WTA è un passaggio molto importante – diceva Dayana qualche tempo fa –, e ogni passo in avanti che compio mi rende felice. Ma la transizione non è ancora completata, e so di dovermi impegnare ancora tanto per arrivare”. Grazie a una famiglia dalle disponibilità economiche pressoché illimitate, tanto che a maggio per la festa del suo diciottesimo compleanno hanno organizzato un banchetto faraonico in una villa sul mare a Odessa, con cena di gala, con musica dal vivo, presentatore, telecamere, fotografi e pure i fuochi d’artificio (vedere per credere!), la stellina ucraina ha sempre avuto a disposizione tutto il necessario per emergere. Dopo una buona carriera junior si è buttata fra le professioniste col giusto anticipo, e grazie alla novantina di posizioni già scalate dall’inizio dell’anno è riuscita a bruciare sul tempo la concorrenza della connazionale Marta Kostyuk, ferma al numero 129 WTA. Una sfida impari visto che quest’ultima ha addirittura due anni in meno, ma della quale a beneficiarne sarà l’Ucraina: grazie alla Svitolina stanno vivendo il miglior periodo nella storia del loro tennis femminile, e con due talenti simili il futuro può diventare ancora più soddisfacente. È vero che su certi aspetti la Yastremska deve ancora lavorare, tanto che i più attenti non avranno dimenticato il suo ritiro sul 5-0 40/0 al terzo set in favore di Monica Puig al torneo di Acapulco, ma se si parla esclusivamente di tennis giocato per emergere non le manca nulla. Ha tutto, compresa la giusta mentalità, aspetto non banale per una diciottenne cresciuta fra i confort. “Il talento non aiuta se non è accoppiato a tanto lavoro. A tennis gioca bene chiunque, per emergere bisogna avere qualcosa in più dentro, qualcosa che ogni giorno ti spinge per provare a diventare la migliore. Spero di guadagnarmi stabilmente un posto importante nella classifica femminile. Quale sarà? È tutto nelle mie mani”.
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