Sarà Andreas Seppi il secondo singolarista dell'Italia nel duello di Coppa Davis contro il Giappone. Nell'innevata Morioka, dove la temperatura scenderà a – 13°C, si parte alle 4 di notte italiane, con Fognini-Daniel. A seguire l'altoatesino sfida Sugita. Secondo i due capitani sarà determinante il doppio. L'Italia è favorita, ma occhio alle condizioni di gioco.Il ranking ATP diceva Paolo Lorenzi, ma la qualità del tennis espresso da Andreas Seppi in Australia non ha lasciato dubbi. Con Fabio Fognini intoccabile numero uno dell’Italia di Coppa Davis, a Corrado Barazzutti spettava decidere chi mandare in campo come secondo singolarista nel freddo e innevato duello di Morioka contro il Giappone, ma la scelta è stata fin troppo semplice. Seppi nella trasferta australiana ha portato a casa ben otto incontri, mostrando di aver ritrovato un’ottima condizione, e tanto gli è bastato per guadagnarsi il posto nella prima giornata. Alla Morioka Takaya Arena, scelta come seconda opzione perché l’Ariake Coliseum di Tokyo – dove si gioca l’ATP 500 – è chiuso per lavori di ristrutturazione in vista del prossimi Giochi Olimpici, si partirà alle 12 locali di venerdì, le 4 di notte in Italia (diretta su SuperTennis). Ad aprire le danze il duello fra Fabio Fognini e Taro Daniel, numero 100 della classifica ATP, preferito al più esperto Go Soeda. Sul veloce dava qualche garanzia in più l’ex allievo di Davide Sanguinetti, ma il capitano giapponese Satoshi Iwabuchi ha preferito la maggiore freschezza del 25enne di padre americano e madre giapponese, nato a New York e da anni di base a Valencia, dove ha sviluppato un tennis più adatto alla terra battuta. Anche per questo non fa troppa paura: nel Tour maggiore ha vinto una quindicina di partite in carriera, e la superficie piuttosto rapida di Morioka è destinata a creare più problemi a lui che agli azzurri, tanto che non gli danno troppa fiducia né Barazzutti né il suo cittì. Entrambi i capitani sono concordi nel dire che le chiavi del duello saranno il doppio e il rendimento di Sugita.ITALIA FAVORITA IN ENTRAMBI I SINGOLARI
“Finalmente si parte – ha detto Fognini nella conferenza stampa post-sorteggio –, mentalmente mi sento bene e sono in ottima forma. È una trasferta dura, siamo molto lontani da casa e in Coppa Davis è tutto diverso, ma sono pronto a lottare per portare il primo punto all’Italia. È molto importante, perché vincendo permetterei ad Andreas di scendere in campo più tranquillo per il secondo singolare”. L’altoatesino lo giocherà contro Yuichi Sugita, numero 41 ATP e leader del team giapponese. Il nipponico è un avversario da non sottovalutare: nel 2016 Seppi gli ha lasciato appena tre game, ma lo scorso anno il 29enne di Sendai ha compiuto progressi importanti, iniziando a battere degli ottimi giocatori. A Melbourne, per esempio, ha ottenuto la sua prima vittoria in carriera contro un top-10 superando Jack Sock, e a Morioka le condizioni di gioco sono state costruite per lui, con anche 4.000 connazionali (ma senza Nishikori ci sarà il pienone? Molto difficile) pronti a spingerlo al successo. “È una sfida alla pari – ha detto Seppi – perché Sugita è un giocatore solido e giocare in trasferta è sempre complicato. Le condizioni non le abbiamo scelte noi e le palline sono molto dure, difficili da controllare. Però ci siamo abituati, così come alla temperatura. È vero che ci sono 40 gradi di differenza (nella notte fra giovedì e venerdì le temperature dovrebbero scendere fino a – 13°C, ndr), ma giochiamo indoor, quindi la temperatura esterna incide molto poco”. Il Seppi di Melbourne è superiore a Sugita, e chiudere la prima giornata sul 2-0 sarebbe praticamente sinonimo di quarti di finale, anche se conviene pensare un match alla volta. Non è vero – come recita un detto fin troppo inflazionato – che in Davis può succedere di tutto, ma sicuramente l’equilibrio può aumentare.LE INSIDIE DEL DOPPIO GIAPPONESE
“Anche se il Giappone deve fare a meno di Nishikori – ha detto Corrado Barazzutti – sarà comunque un incontro difficile, perché gli avversari sono competitivi e giocare fuori casa è sempre complesso. Il campo è un po’ veloce, ma è normale che il Giappone abbia scelto la miglior superficie per i suoi. Noi avremmo scelto la terra. Nei primi giorni i nostri hanno avuto qualche difficoltà con superficie e palline, ma ora sono superate. Sono abituati a giocare su campi così”. In caso di 1-1 sarà preziosissimo il doppio, in cui i padroni di casa puntano forte su Yasutaka Uchiyama e soprattutto sulla novità Ben McLachlan, venticinquenne nato e vissuto in Nuova Zelanda, che ha scelto la bandiera giapponese (grazie alla madre) a metà del 2017 e da allora ha ottenuto risultati importantissimi. Proprio con Uchiyama ha vinto l’ATP 500 di Tokyo, e all’ultimo Australian Open è arrivato in semifinale insieme al tedesco Jan-Lennard Struff. “La nostra coppia è ottima – ha detto Iwabuchi –, ma anche l’Italia in doppio è sempre competitiva”. Come al solito, Barazzutti ha indicato per il doppio i due giocatori non schierati in singolare (escludendo Thomas Fabbiano), anche se poi nelle interviste ha parlato apertamente di Bolelli/Fognini, il doppio titolare della nazionale azzurra. Nelle ultime quattro sfide di Davis, per i problemi dell’uno e dell’altro, la nostra miglior coppia si è vista una sola volta e ha anche perso, nel 2017 in Argentina, ed è da un po’ che Fabio e Simone non riescono a giocare insieme con continuità. Tuttavia, hanno sicuramente qualcosa in più degli avversari. L’importante è saperlo dimostrare nel momento giusto.
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