Era dal 1996 che una 15enne non superava un turno all'Australian Open. A bissare il record di Martina Hingis ci ha pensato Marta Kostyuk, ucraina dalle idee chiare, con Ivan Ljubicic come manager. Nel 2017 vinceva il torneo juniores, mentre dodici mesi dopo può puntare al terzo turno fra le grandi, e giura di non aver paura di nessuna. "Sento di poter fare tutto ciò che voglio".“Il mio idolo? Me stessa. Un obiettivo? Fare la storia”. Sarebbero parole forti anche se fossero arrivate dalla bocca di Serena Williams, figurarsi se a dirle è una quattordicenne, che nel tennis vero ci deve ancora entrare. O doveva, visto che il Marta Kostyuk pensiero, datato primavera 2017, sta iniziando a raccogliere le prime conferme. A suon di record. Le ambizioni restano enormi ma i risultati dicono che non sono del tutto ingiustificate, dato che bisogna tornare indietro di oltre tre anni per trovare una quindicenne al secondo turno di un torneo del Grande Slam (CiCi Bellis allo Us Open), e addirittura di tredici per scovarne una che quello Slam se l’è guadagnato come lei. Cioè con le proprie mani, partendo da una piccola wild card nelle qualificazioni, guadagnata grazie al titolo di dodici mesi fa nel torneo juniores. La biondina di Kiev poteva accontentarsi di quel primato, che al nono torneo da professionista e da numero 521 del mondo aveva già un discreto valore, ma fedele all’obiettivo di entrare nei libri del tennis ha fatto di più. Così, in una prima giornata segnata dalle eliminazioni rumorose di Venus Williams, Stephens e Vandeweghe, uno strillo in copertina se l’è preso anche lei, battendo con un doppio 6-2 la venticinquesima testa di serie Shuai Peng. La numero uno cinese non era al top della condizione, ma la ragazzina allenata da Luka Kutanjac e mamma Talina (ex professionista con qualche apparizione in Fed Cup) l’ha travolta in appena 57 minuti. Ha sparato 27 colpi vincenti e ha chiuso con un ace, diventando la più giovane a vincere una partita all’Australian Open da quando Martina Hingis arrivò fino ai quarti di finale nel lontano 1996. E poi ha parlato chiaro davanti ai giornalisti: “Sapevo esattamente come giocare contro di lei e l’ho fatto. Ne sono felice”. Diretta come il suo tennis, e molto concisa. Un filo presuntuosa? Forse anche. Ma nel tennis non è necessariamente un male.IL SOSTEGNO PREZIOSO DI IVAN LJUBICIC
Nonostante l’età, la ragazzina ha già compreso la sua dimensione. Ha capito che il discorso dell’età fa notizia, così cerca di non dargli peso. “Per me l’età non conta nulla”, ha detto la Kostyuk, che nel corso della preparazione invernale ha lavorato al Piatti Tennis Center di Bordighera. “Mi capita spesso che mi dicano: hai battuto una ragazza di 10 anni più grande, di 15 anni più grande, e quindi? Sto realizzando dei record ogni anno, a ogni torneo, ma non credo sia nulla di speciale. Se mi soffermassi su tutte queste cose ci perderei troppo tempo. Io penso solo a vincere il più possibile. Sono felice di aver vinto un incontro, ma la gioia passa in fretta. Non ho vinto il torneo e fra due giorni mi attende un altro match. Ora devo concentrarmi su quello”. Agli addetti ai lavori le qualità della Kostyuk sono note da un po’, tanto che Ivan Ljubicic (uno che ci vede sempre lungo) l’ha messa sotto contratto con la sua agenzia SAM già da qualche tempo, e le fa da manager. “Il mese scorso, mentre mi stavo allenando in Italia, ho realizzando quanto io sia fortunata ad avere al mio fianco una figura come lui. Quando segue i miei incontri basta che mi inciti e io mi sento già più forte, sento di poter battere chiunque”. A Melbourne le ha portato fortuna, e sicuramente non mancherà fra due giorni, per un match tutt’altro che impossibile. È vero che spesso la classifica lascia il tempo che trova, ma visto come ha sconfitto la 27esima giocatrice del mondo, la Kostyuk non può aver paura della numero 165, la wild card Olivia Rogowska. Dovesse vincere, potrebbe trovarsi di fronte la connazionale Elina Svitolina, per un match dai tanti significati. E nel quale non si accontenterebbe affatto. “Mi sento benissimo e ho la sensazione che qui a Melbourne, in questo torneo, posso fare tutto ciò che voglio”. Staremo a vedere come andrà a finire.
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