Pur avendo firmato un importante accordo con William Hill, l'Australian Open non esporrà più cartelli pubblicitari a bordocampo (anche se la partnership resta in vigore). “Si tratta di un accordo di alto profilo, così abbiamo lavorato con tutti i nostri partner per affrontare questo problema”.

L'hanno presa sul serio, la faccenda delle scommesse. L'Australian Open 2016 è stato il primo Slam a farsi sponsorizzare da un bookmaker (William Hill), con tanto di cartelloni pubblicitari a bordo campo. Pur tenendo in vita la partnership, Tennis Australia ha deciso di eliminare le pubblicità sul campo. Lo ha annunciato il presidente Steve Healy. A suo dire, la decisione è giunta sull'onda emotiva dopo le inchieste e le indiscrezioni sui presunti match truccati. Però non ha specificato se il torneo incasserà meno soldi da William Hill. Pare che l'accordo iniziale fosse di 5 milioni di dollari australiani, peraltro con ottimi risultati: William Hill avrebbe registrato un incremento delle scommesse intorno all'80%. “Abbiamo bisogno di metterci nella giusta prospettiva: gli accordi in essere con William Hill prima di questo problema erano di alto profilo, quindi abbiamo lavorato con i nostri partner per affrontare il tutto”. Sembra che la stessa William Hill sia d'accordo: anzi, secondo alcuni sarebber proprio questo tipo di partnership a combattere la corruzione. Al di là di questo, Tennis Australia presterà massima attenzione a eventuali match sospetti: per la prima volta, ci saranno due investigatori assunti direttamente dalla federazione per verificare ogni movimento sospetto. Uno di loro sarà l'ex agente di polizia Peter Peterson. Sarà un esperimento interessante: gli investigatori locali, infatti, lavoreranno in parallelo con quelli della Tennis Integrity Unit e le forze dell'ordine. Durante l'ultimo Australian Open è scoppiato lo scandalo dei (presunti) match truccati, rivelati dall'inchiesta congiunta BBC-Buzz Feed. Anche un match di doppio misto era entrato nel mirino, ma i giocatori erano stati scagionati.

OPERAZIONI A LARGO RESPIRO
Nel frattempo, Tennis Australia ha organizzato alcuni corsi per indirizzare i giovani tennisti verso una condotta onesta e integra, sapendo che il pericolo è maggiore nei tornei più piccoli, dove peraltro è più difficile provare combine e corruzione. “Il nostro ruolo è di fare in modo che i tennisti australiani siano informati e conoscano i rischi, gli inganni e le possibili conseguenze negative” ha detto Healy. A quanto pare, ci saranno agenti anti-corruzione in tutti i tornei organizzati da Tennis Australia, che peraltro negli ultimi anni ha sviluppato un discreto circuito di tornei Challenger. Tuttavia, Healy ha ammesso che le precauzioni potrebbero non essere sufficienti. “Credo che a volte non sia soltanto una questione di soldi. Può capitare che la gente faccia brutte cose…perché si tratta di brutte persone. Questa è la realtà”. L'Australia dovrebbe ricalcare quello che avviene in Europa: le agenzie di betting autorizzate avranno l'obbligo di comunicare alle autorità ogni movimento sospetto. “Insomma, abbiamo deciso di agire in prima persona senza aspettare l'esito delle indagini sui possibili scandali di quest'anno”. L'allusione è al pannello indipendente creato a inizio anno, dopo che BBC-Buzz Feed avevano fatto tremare il mondo del tennis, peraltro mettendo in imbarazzo i metodi e i sistemi della stessa Tennis Integrity Unit. Il pannello ha pieni poteri e la relazione finale è prevista per marzo 2017. Nel frattempo, l'Australian Open ha scelto di non aspettare.