Thomas Fabbiano non trova le armi per sopperire alla potenza di Jeremy Chardy, e la sua corsa all'ATP 250 di Istanbul termina ai quarti di finale. Il francese, in formissima, gli lascia appena quattro giochi. Dopo l'eliminazione di Marin Cilic, Chardy si candida per un posto da favorito per il successo finale.Sarà anche numero 87 del mondo, ma quando vuole Jeremy Chardy sa giocare a livelli molto molto alti. A Indian Wells se n’era accorto Fognini, a Miami l’hanno scoperto Gasquet e Dimitrov, e a Istanbul a testare il buon periodo di forma del 31enne francese di Pau è toccato a Thomas Fabbiano, che nel suo secondo quarto di finale in carriera a livello ATP ha raccolto appena quattro game, cedendo con un doppio 6-2. Come dice il punteggio c’è stata poca partita: il pugliese ci ha provato con lo stesso tennis che gli aveva permesso di battere prima Youzhny e poi Dzumhur, ma Chardy gli ha dato molto meno spazio degli avversari precedenti, grazie a una palla molto più potente. Unita a un servizio da 80% di punti con la prima palla gli ha permesso di comandare gli scambi e togliersi dalle poche situazioni difficili incontrate sulla sua strada, e per l’azzurro c’è stato poco da fare. Nemmeno una partenza migliore in questi tutti i game del primo set è bastata a evitargli il 6-2, indirizzato già nel secondo game, da un rischioso diritto a sventaglio sulla palla-break, terminato appena largo. Un rischio (giusto) che ha confermato la voglia di Fabbiano di giocare a viso aperto, ma che purtroppo non ha pagato. Come non hanno pagato nemmeno i tanti altri tentativi fatti nel corso dei 77 minuti di gioco di dare fastidio al francese, capace di conquistare una semifinale nel circuito maggiore gli mancava addirittura dall’estate del 2015, quando al Canadian Open cancellò sette match-point in un match rocambolesco contro John Isner e si guadagnò uno dei migliori risultati in carriera, prima di arrendersi a Novak Djokovic all’indomani. SERVONO (TANTI) PUNTI PER RESTARE NELLA TOP-100
​Nel solito Centrale deserto (“Anche oggi match a porte chiuse?”, ha scritto l’azzurro su Instagram un paio d’ore prima di scendere in campo, durante il confronto fra Taro Daniel e Rogerio Dutra Silva), pieno solo nell’edizione inaugurale del 2015 quando gli organizzatori si assicurarono la presenza di Roger Federer, poi vincitore del torneo, Fabbiano ha abbozzato una reazione in avvio di secondo set, quando si è guadagnato l’unica palla-break della partita. L’avesse convertita, magari avrebbe dato al duello un tono diverso, ma Chardy l’ha giocata alla perfezione, chiudendo il punto con un diritto al volo e poi allungando di nuovo sul 2-1. Il punto che gli ha dato il break è l’emblema del match e della differenza di cilindrata fra i due contendenti: Thomas ha provato a sfondato col diritto, invano, e dopo aver ribattuto quattro tentativi dell’azzurro Chardy si è inventato una palla corta che ha colto l’azzurro di sorpresa. Un ace sul 40-40 del punto seguente gli è servito a ribadire ancora di più il concetto, e i pur ammirevoli tentativi di Fabbiano di restare in partita sono serviti a poco. Ha cancellato due palle-break sull’1-4, ma Chardy l’ha tenuto a distanza di sicurezza al servizio e il break mancato nel sesto game se l’è preso nell’ottavo, raggiungendo Taro Daniel in semifinale. Se per Chardy sarà la prima semifinale dopo oltre due anni e mezzo, per il giapponese è la prima, artigliata da 4-0 sotto nel terzo set contro Rogerio Dutra Silva, da quel momento incapace di vincere un solo altro game. Per Fabbiano restano preziosi i 45 punti raccolti, per iniziare a riparare alle tante scadenze che lo attendono nelle prossime settimane. Per restare nei primi 100 servono parecchie vittorie.

ATP 250 ISTANBUL – Quarti di finale
Jeremy Chardy (FRA) b. Thomas Fabbiano (ITA) 6-2 6-2